Romanzo stroncato.

Gioco per la vita, di Patricia Highsmith

Ora che l’ho letto, posso confermare l’impressione iniziale: in una scaletta da una a cinque stelle, voto una.

Il romanzo inizia con il ritrovamento del cadavere di Lelia, promettente pittrice che era innamorata di due uomini: il pittore Theo e il sanguigno Ramon. I due uomini sapevano l’uno dell’altro ed erano amici.

Sulle prime, l’indagato principale è Ramon, per il suo carattere esplosivo; e infatti, lui confetta di averla uccisa e mutilata. Poi però, il commissario Sauzas, che segue le indagini, arriva alla conclusione che Ramon ha confessato un delitto non commesso (e vi giuro, che le motivazioni del gesto ancora non mi sono chiare, perché il movente religioso fa acqua da tutte le parti).

Theo e Ramon iniziano a fare domande in giro spostandosi qua e là per il Messico; ma è una ricerca fiacca, poco motivata. Alla fine si scopre il colpevole, che io avevo indicato fin dalle prime pagine; e non sono assolutamente un’esperta di gialli: ecco un’altra prova della banalità del romanzo.

La pecca principale è che la storia va avanti troppo lentamente. Ci sono pagine e pagine in cui non succede niente, in cui Theo prende il tè, cammina per le strade, pensa (nessun pensiero che lo avvicini alla scoperta dell’omicida, però, niente di illuminante).

Alcune parti sono davvero superflue: ad esempio, la visita al cimitero delle mummie, dove vengono descritti alcuni corpi raccapriccianti.

E’ come se l’autrice avesse fatto una vacanza in Messico e avesse voluto usare l’ambientazione per il romanzo (ma se fosse stato ambientato in un altro paese, sarebbe cambiato poco), senza che ci sia una vera passione per il paese, che altri autori hanno descritto in maniera molto più plastica.

Inoltre, non si respira la differenza tra i due caratteri antitetici di Theo e Ramon. Forse questo voleva essere un tema del romanzo: la possibilità dell’amicizia tra due persone così diverse. Però i dialoghi sono banali e superficiali, con impennate che vogliono essere filosofiche senza riuscirci.

Qualcun altro lo ha letto? Sono prevenuta?

Sto pensando di dar via questo libro alla biblioteca: non mi capita spesso, con i libri letti…

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Filed under Arte, book, Libri, Libri & C.

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