Sospeso a pagina 98 (su 248).

Non è che sia scritto male: è il primo romanzo (scritto a 24 anni) di uno scrittore che oggi è stimato nell’ambiente letterario americano.
Ma non mi piace il tema.
Ecco Arthur, appena laureato, senza problemi di soldi (il padre è un gangster di… Successo), che, non sapendo cosa fare della propria vita, se ne va in giro con degli amici: beve, fuma, va alle feste, si trova una ragazza, si chiede se è gay…
Lavora in una libreria ma con poca voglia. Non si cerca un lavoro migliore, ma non vive neanche di affetti profondi.
Insomma, cazzeggia.
E la gente che cazzeggia, con tutto quello che servirebbe nel mondo, non mi piace.
A me questo libro é piaciuto molto, ma sono un po’ di parte perché sono un ammiratore di Chabon. Secondo me merita di essere letto tutto per apprezzarlo a fondo. Il suo cazzeggio é in realtá un’analisi della sua identitá sessuale e in generale, il vagheggiare intorno a un plot principale con aneddoti a volte un po’ pallosi é tipico dei romanzi di formazione. Poi in questo libro ha voluto anche provocare, scrivendo come se fosse un’autobiografia, ingannando il lettore su una sua omosessualitá falsa. La critica l’aveva infatti etichetatto come una nuova rivelazione della letteratura gay. Beh, questo era solo il mio papere, l’ho espresso qui perché non avevo visto molte recensioni a questo libro. A parte questo i gusti non si discutono 🙂
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Grazie, avevo il dubbio che di dovesse arrivare alla fine, ma non lo farò adesso. A me non è piaciuto tantissimo neanche Holden…
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