Intervista alla scrittrice (italiana) Leila Tavi

Trovate l’intervista integrale in inglese qui e il link al libro di Leila qui.

Morgen: Ciao Leila. Raccontaci qualcosa di te, dove abiti e come sei diventata scrittrice.
Leila: Ciao Morgen. Abito a Roma, lavoro all’università Roma Tre e come giornalista freelance. Dal 1991 al 2000 ho abitato per studio a Vienna, facendo la spola tra Austria e Slovacchia. In questo momento sto lavorando al mio dottorato in storia della Russia prerivoluzionaria, quindi vado spesso in Russia, soprattutto San Pietroburgo e Chelyabinsk (Regione degli Urali), dove sono visiting professor all’università. Secondo me la scrittura è una propensione, qualcosa nel tuo DNA ma per essere buoni scrittori bisogna essere divoratori di libri; quand’ero bambina potevo leggere un libro al giorno. Il mio motto era “un libro al giorno leva il medico di torno”. E infatti funzionava… ora che ho meno tempo per leggere, prendo il raffreddore più facilmente.
Morgen: (…). Che genere scrivi e hai mai considerato di dedicarti ad altri generi?
Leila: Il mio primo romanzo Vietato pensare a colori è una specie di sofisticata trasportata sulla carta, ma ho scritto anche un libro autobiografico, A est del Danubio, che è stato pubblicato a puntate mensili sulla rivista italiana “InStoria” (www.instoria.it). Parla della mia esperienza nei paesi dell’Est appena dopo la caduta del comunismo. Le storie di fantascienza con uno sfondo di politica internazionale mi affascinano, mi piacciono anche i romanzi storici, come Guerra e Pace o The Captain’s Daughter… mi piacerebbe scrivere una storia ambientata nell’Impero Russo multietnico sotto Caterina La Grande con tutti gli intrighi, le preziose pietre antiche che collezionala avidamente, i suoi amanti, i suoi nemici, le sue cospirazioni.
Morgen: Cosa hai pubblicato fino ad oggi? Scrivi sotto pseudonimo?
Leila: L’ultimo romanzo pubblicato è Forbidden to think in colours, ma sto già lavorando ad una nuova storia. Non scrivo sotto pseudonimo perché il mio nome è già abbastanza esotico per gli italiani: il mio nome ha origini arabo-ebree e anche il mio cognome è particolare; è l’anagramma della parola italiana “vita”, non potrei trovare uno pseudonimo migliore.
Morgen: (…) Hai mai ricevuto dei rifiuti? Se sì, come hai reagito?
Leila: non come scrittrice, ma come sceneggiatrice ho ricevuto molti rifiuti anche da registi e produttori. Mio padre, mio nonno e mia nonna lavoravano nel cinema. So bene che per un film che viene prodotto ci sono duecento sceneggiature e duemila sinossi giacciono in scatole polverose. È il sistema e non bisogna lasciarsi demoralizzare da questo. (…)
Morgen: Hai un agente? Do you think they’re vital to an author’s success?
Leila: Dopo la rivoluzione dei social networks? Il web offre opportunità enormi di autopromozione. L’avere un agente è qualcosa di fuori moda e allo stesso tempo dà l’impressione che tu sia un Vip, beh… forse dopo il mio terzo libro me ne procurerò uno.
Morgen: mai dire mai, ma per il momento sono contenta della libertà di cui godo con gli eBooks. I tuoi libri sono disponibili in versione digitale? Sei stata coinvolta nel proccesso della loro creazione? Leggi eBooks o ti limiti al cartaceo?
Leila: East of the Danube sarà pubblicato in eBook per la fine di quest’anno. Il mio editore mi ha semplicemente chiesto se accettavo o se preferivo i canali distributivi normali. Di solito leggo molti eBooks, per lo più I libri che Google Books offre gratis online che sono utili per le mie ricerche sui viaggiatori europei in Russia e in Asia nei XVIII-XIX secoli. Ammetto che fino ad oggi non ho mai comprato un libro contemporaneo in eBook, ma ne ho letti tantissimi perché una mia carissima amica, una famosa traduttrice dal russo all’italiano, mi manda sempre i libri che lei traduce insieme alla versione italiana ufficiale e siccome ci vorrebbero mesi per ricevere posta dalla Russia, siamo abituate a scambiare libri via e-mail.
Morgen: (…) Quanta parte del marketing segui da sola?
Leila: Preferisco lasciare le strategie di marketing al mio editore, meglio concentrarmi a cercare l’ispirazione buona.
Morgen: (…) Tra i tuoi libri e personaggi, hai delle preferenze? Se si ricavasse un film da uno dei tuoi libri, chi ti piacerebbe come attore/i principale/i?
Leila: Sì, c’è un personaggio per il quale ho una predilezione, è Giulio Uberti, il protagonist principale di Vietato pensare a colori, perché questo enfant terrible dell’alta borghesia romana ben sintetizza vizi e virtù di tre uomini eccezionali che conosco: un designer di illuminazione, un archeologo e un regista. sceglierei Carolina Bang (Balada triste de trompeta, 2010) e Michael Stuhlbarg (A serious man, 2009), o Keira Knightley e Scott Speedman.
Morgen: Hai avuto modo di dire la tua sulla scelta del titolo e della copertina dei tuoi libri? Quando pensi siano importanti?
Leila: Sì, l’ho fatto. (…) Per il titolo, prima di presentare il titolo all’editore consulto sempre I miei studenti all’università, sono giovani, sono loro che creano le tendenze.
Morgen: (…) A cosa stai lavorando attualmente?
Leila: Sto lavorando ad un’idea legata all’interazione “emozionale” tra gli esseri umani e i primi esperimenti di robotica. (…)
Morgen: Riesci a scrivere tutti i giorni? Soffri mai del blocco dello scrittore?
Leila: Se non posso scrivere ogni giorno, tengo a mente l’idea o la situazione finché non riesco a metterle su carta. Non ho mai sofferto del blocco dello scrittore; al contrario, mi ritrovo sempre con tre o quattro idee che mi girano per la testa nello stesso momento.
(…)
Morgen: Scrivi saggistica, poesia o racconti brevi?
Leila: Come dottoranda ho scritto diverse cose; ho scritto circa duecento pezzi per varie riviste. Mi piacerebbe saper scrivere poesie, è il genere più elevato, ma ci si deve isolare dall’ambiente frenetico che ci sta divorando per entrare nel calmo stato d’animo richiesto dalla poesia.
Morgen: (…). Fai molte revisioni o trovi che col tempo che passa la tua scrittura sia più compiuta?
Leila: Faccio molte revisioni, in primis da sola e poi con la mia lettrice di fiducia, la cara Giulia, che è molto paziente con me. Ammetto che leggo e rileggo meticolosamente.
Morgen: Devi fare molte ricerche?
Leila: Sì, devo prendere il più possibile dalle varie sfaccettature che compongono lo sfondo che sto descrivendo. Scrivendo Vietato pensare a colori ho incontrato diverse volte Luciano Stignani, un eccellente e designer di illuminazione molto conosciuto, l’ho intervistato e ho trascorso molto tempo nel suo atelier con lui e il suo team.
Morgen: Qual è il punto di vista che trovi più consono per la tua scrittura: prima o terza persona? Hai mai provato la seconda persona?
Leila: Uso la prima persona solo per le opera autobiografiche. Non ho mai provato a scrivere in seconda persona, ma non è da escludere che lo faccia in futuro. Non mi viene in mente nessuno che abbia scritto in seconda persona in italiano.
(…) Morgen: Che consigli daresti agli aspiranti scrittori?
Leila: Di leggere molto e di evitare le banalità.
(…) Morgen: Che cosa fai quando non scrivi?
Leila: Sono un’appassionata di equitazione, esco con mia sorella Denisa e galoppiamo nella meravigliosa campagna che ancora circonda il posto dove viviamo a Sud di Roma. Questo posto ha un nome romantico “Castello della Cecchignola”, con una vecchia torre che è l’anima del paesaggio.
Morgen: (…) Possiamo trovarti in qualche forum o sito di scrittura? Se sì, quanto pensi siano utili?
Leila: Sì, sono membro di molti gruppi LinkedIn: American Independent Writers, Association for Writers, Books and Writers, Creative Designers and Writers, Fiction Writers Guild, Writer’s Café, Writers, Writum.
(…)
Morgen: Dove possiamo trovare qualche informazione su di te e sul tuo lavoro?
Leila: Sono una scrittrice di lingua italiana e tutte le informazioni che troverai online saranno sfortunatamente (sic!) in lingua italiana: il sito ufficiale del mio libro lo trovi sul sito del mio editore Ginevra Bentivoglio. (…)

(…) Leila Tavi è nata a Roma; è laureata in filologia e in scienze politiche. Ha vissuto dieci anni in Austria e Slovacchia (…). Dal 2008 lavora come giornalista freelance; è dottoranda di storia della Russia (…).

3 Comments

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3 responses to “Intervista alla scrittrice (italiana) Leila Tavi

  1. Leila

    Grazie Serena, sei stata un tesoro!

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  2. Pingback: Blog interview no.317 with writer Leila Tavi « Morgen Bailey's Writing Blog

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