Le brave ragazze vanno in paradiso le cattive dappertutto (Ute Ehrhardt)

Questo libro è uscito la prima volta in Germania nel 1994.

Alcune recensioni su Amazon dicono che è sorpassato, che le donne non sono più così, ma chi le ha scritte, evidentemente, vive in una bolla felice. Perché le donne sono ANCORA così.

La Ehrhardt, che è una psicologa psicoterapeuta, ha coniato il termine di “Sorriso da Monna Lisa”: sono quei sorrisini timidi che indossiamo quando non vogliamo disturbare o litigare, per scusarci di una richiesta o quando abbiamo paura di essere state troppo dirette.

Non c’è niente di male nel sorriso in sè, se corrisponde a quanto sentiamo dentro. Ma il sorriso Monna-Lisa è tipicamente femminile, è una rinuncia in fieri.

E’ tipico di chi attribuisce il proprio successo a cause esterne e l’insuccesso a se stesso.

Di chi parte dicendo che non è abbastanza intelligente, o di chi non dice mai di no, a scapito del proprio tempo o della propria salute.

Di chi lascia sempre al compagno la possibilità di scegliere cosa fare al sabato sera.

Di chi lascia sempre passare avanti gli altri.

Di chi rinuncia sempre ai propri hobby per permettere all’altro di seguire i suoi.

Non è una questione di gentilezza che parte da dentro, di un gesto di altruismo, ma di paura di farsi avanti. Non è tolleranza per i difetti altrui, ma paura di diventare indipendenti.

E spesso, anche se ci sono donne che cercano di far valere le proprie esigenze, lo fanno a scapito di enormi rimorsi di coscienza! Ci sentiamo in colpa se insistiamo col compagno per condividere le pulizie della casa o la gestione dei bambini, come se loro – in quanto maschi – fossero sempre esonerati.

No, signori.

Non sono problemi di altri tempi.

Ho diverse amiche che si limitano a fare quello che dice il marito senza controbattere, per quieto vivere, anche se poi si sfogano snocciolando i motivi per cui non sono d’accordo.

Mettetevela via: questa remissività non vi metterà al sicuro dai tradimenti o dallo sfruttamento… anzi!

E ne volete sentire una grossa? Ci sono ancora uomini in giro, magari nati negli anni Ottanta, che quando vengono a sapere che il neonato sarà femmina, storcono il naso, e poi cercano di consolare la propria compagna, come se ci fosse qualche motivo per consolare… non ci credevo neanche io ma è così.

Ci hanno insegnato che dobbiamo essere gentili e sorridenti e aiutare sempre la gente. Ma non lo hanno insegnato ai maschi.

Questo libro non dice molto di nuovo rispetto ad altri testi similari (mi vengono in mente “Dalla parte delle bambine” e “Le brave ragazze non vanno avanti ma quelle toste sì” che sono recensiti anche in questo blog).

Ma bisogna leggerne, di saggi così, per annullare l’effetto che hanno avuto anni e anni, se non decenni, di condizionamento mentale.

E quale è il trucco più facile per far restare le cose come sono? Farci passare per esagitate, isteriche… NERVOSE!

Non sono più cattolica, ma ricordo il discorso di un prete esorcista: la furbata più astuta del diavolo è farci credere che non esiste.

Proprio così: il problema della sottomissione femminile non esiste.

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