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Due biografie: Agatha Christie e Katherine Mansfield

Nate entrambe alla fine dell’Ottocento, la Christie ha superato gli ottanta anni, mentre la Mansfield non è arrivata ai quaranta.

Entrambe con una spasmodica voglia di vita ed esperienze, la prima è riuscita a viaggiare per il mondo e a vivere della sua arte, mentre la Mansfield è sempre rimasta insoddisfatta del suo lavoro e ha viaggiato quasi solo allo scopo di trovare sollievo alla sua malattia.

Tra le due biografie, ho adorato quella della Christie: sapevate che ha sofferto di un disturbo della personalità per un breve periodo?

È stato in seguito alla morte della madre e del tradimento del marito.

Si è ripresa grazie al secondo marito, un archeologo, che lei ha seguito nei suoi viaggi, anche dedicandosi personalmente agli scavi e ai reperti.

La biografia della Mansfield, invece, è meno ricca di esperienze. Un po’ perché, a causa della tubercolosi, lei non ha potuto fare sfogo alla propria vitalità, un po’ perché in questa biografia c’è tanto Citati e poca Mansfield 😭😠

Citati è uno scrittore poco adatto alle biografie, secondo me. Riporta pochissimi fatti, incentra tutto sulle sensazioni e sui dettagli, non riporta dialoghi, dà più importanza a una mela e a un’ombra sul muro che alla malattia della scrittrice.

Finito il libro, della Mansfield so poco più di quello che sapevo prima…

Se cercate un libro bello, vero e interessante, vi consiglio questa biografia di Agatha Christie 😁✔️

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La meraviglia della vita – Michael Kumpfmueller

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Nonostante la poca voglia di leggere narrativa in questo periodo, ho scelto questo libro perché parlava di Kafka, dunque in qualche modo l’argomento doveva legarsi all’ambiente dell’arte, il topic delle mie letture in questo periodo.

Già dopo le prime pagine, però, mi sono accorta del granchio: Kafka non viene mai chiamato Kafka. In un paio di passaggi lo si chiama per nome, Franz, ma dalla storia potrebbe essere un qualunque Franz che scrive e che ha la tubercolosi.  Certamente l’autore voleva così, era sua intenzione raccontare l’ultima storia d’amore del grande scrittore come fosse stata la storia d’amore di una coppia qualunque nell’Europa appena prima della seconda guerra mondiale.

Ci può stare.

Però…. però…. insomma! Dai, non puoi ignorare del tutto l’opera di Kafka. Al massimo si trovano degli accenni ai “fantasmi” che lo tormentano, ma senza mai scendere nello specifico.

La sua donna, poi, Dora Diamant: non legge neanche le sue opere, e se le legge ammette di non capirci molto, quando addirittura non si preoccupa. Ma come fa uno scrittore come Kafka a innamorarsi di una così? Allora, istituiamo una regola: le donne devono finirla di essere intellettualmente inferiori ai loro uomini. Voglio la parità anche in questo!

La storia in sé dura pochi mesi: inizia quando i due si conoscono in villeggiatura e finisce quando lui muore tra le sue braccia. Non succede quasi nulla, e gli accenni all’antisemitismo incalzante e a Hitler sono, appunto, solo accenni. Si parla di più dell’inflazione galoppante di Berlino, e di come tutti debbano muoversi a fare le spese appena ricevuto lo stipendio perché il giorno dopo i prezzi saranno già saliti. Ci sono solo vari cambi di ambiente perché lui, ormai alla fine, deve spostarsi da un sanatorio all’altro.

Qui è pura storia d’amore, con lei che pensa a lui e lui che pensa a lei (e al fatto che dovrà morire presto).

Mi direte: va bene così, perché biografie su Kafka scrittore ce ne sono già tante in giro (davvero?), mentre mancava un romanzo su questa storia.

Allora non mi è piaciuto?

Non ho detto questo.

Sono poco portata per le sdolcinature, ma siamo comunque in un altro tempo e in un altro luogo, a contatto con dei personaggi storici che ci appaiono nella loro veste umana.

Insomma, sono arrivata alla fine. E sono anche riuscita ad appassionarmi e a prendermela per come Kafka è psicologicamente sottomesso al padre e per la fatica che ha fatto a parlare di Dora alla famiglia. Me la sono presa per la sua paura, insomma.

Una paura che, nonostante tutto, non gli ha impedito di diventare uno degli scrittori più famosi del secolo.

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