Tag Archives: Thomas Mann

Sabbie mobili – Sybille Bedford

Quicksands

Quicksands


Ammetto la mia ignoranza: sebbene The Independent abbia definito la Bedford come “la più sofisticata e raffinata scrittrice del XX secolo”, io non l’avevo mai sentita nominare.

E devo ammettere che non mi sono innamorata qui dello stile di questa scrittrice: troppo frammentaria, troppi salti temporali, troppe parti in cui dà per scontato che il lettore conosca le persone che ha incontrato, troppa gente di cui non dice il nome per paura di offendere i parenti ancora in vita, troppi sottintesi, troppe parentesi e troppi corsivi di cui non ho capito l’utilità.

Eppure la lettura alla fine mi ha rapita. La Bedford è una sradicata di cui non si può non ammirare la vitalità (anche se non capisco perché una per essere definita femminista debba passare attraverso le forche caudine dell’omosessualità, quasi fosse un passaggio obbligato in quegli anni e quei circoli). Lo sradicamento ha in sé una componente avventurosa che è lontanissima dal mio vissuto e che, dunque, un po’ invidio – senza arrivare ad invidiare la vita notturna, le risse e il giro di morfina e alcool.

Soprattutto invidio la sua cerchia di amici e conoscenti: Maugham, Huxley, Virginia Woolf e altri del suo giro, le sorelle Mitford, la famiglia di Thomas Mann… e quando non si trattava di questa gente qui, erano comunque persone legate al mondo letterario o giornalistico. Insomma: gente che legge!! (Quando non scrive)

Qui, da questo punto di vista, è un mortorio; encefalogramma non piatto: spento!

Riporto qui un paio di frasi bellissime con cui mi trovo in sintonia:

Restare monolingue riduce la mente entro i binari di una linea tranviaria. La mente evoluta ha bisogno di diverse alternative per esprimersi.

I frammenti di capolavori classici e contemporanei – stile o versi – se si ha l’occasione di incrociarli al momento giusto, penetreranno nella nostra percezione come elementi fondamentali del nostro lavoro futuro.

Leave a comment

Filed under Libri & C.

La montagna incantata (Thomas Mann)


La prima osservazione che mi salta nel cervello è: se Thomas avesse partecipato a uno dei tornei letterari oggi in voga, non sarebbe neanche arrivato in finale.
Io stessa mi chiedevo: perché devo arrivare alla fine di queste seicento e passa pagine? E poi mi rispondevo: per imparare a scrivere.
Solo che gli argomenti che approfondisce Hans Castorp coi suoi studi di biologia, botanica, anatomia, astronomia, e le dispute filosofiche, politiche, religiose, storiche (ecc…) tra Settembrini e Naphta non rendono la lettura facile ai poveri lettori inetti come me.
Però sono testona. Lo devi non solo leggere, mi son detta, ma anche ricopiare; magari capisci meglio.
Un poco funziona.
Ma più di tutto ha funzionato il testo che Thomas ha scritto per gli studenti di Princeton a cui ha tenuto una conferenza nel 1939. Dopo aver letto queste poche pagine, non dico di riuscire ad appassionarmi all’estraneità senza tempo che vige al sanatorio, ma almeno ne capisco il senso (che non vi dico: se ci sono studenti in cerca di copia-incolla per le tesine, che facciano almeno la fatica di leggere il romanzo, altrimenti, che vadano a lavorare).
E i battibecchi elevati possono restarmi astrusi perché mi bancano molte basi, ma acquistano valore nell’ottica del Bildungsroman, in cui si deve passare attraverso la prova (la malattia, l’allontanamento dalla pianura) per raggiungere la conoscenza o la consapevolezza (ma non ho finito di leggere e non sono sicura che Hans Castorp ci arrivi, viste le ironiche premesse).
Detto questo, ribadisco che, caro il mio Thomas, a un torneo letterario avresti fatto fiasco, oggi. Purtroppo ci manca quello che tu chiami “incremento alchemico“, necessario per apprezzare certi temi:
“I problemi della Montagna Incantata per la loro natura non erano adatti alle masse, ma assillavano la massa delle persone colte, e le universali angustie avevano posto alla facoltà ricettiva del gran pubblico quell’incremento alchemico che aveva costituito la vera e propria avventura del piccolo Hans Castorp”.

Non so voi, ma a me, quando mi trovo su certe pagine, nasce la voglia di avvolgermi in un sacco a pelo su un terrazzino e di prender freddo. Tanto per vedere se l’incremento alchemico funziona anche con me…

Leave a comment

Filed under Libri & C.