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Mangiare bene per sconfiggere il male, Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio @EdizioniMind

“Non si può vivere da malati per poi morire sani”: è una delle battute che fanno quelli che ritengono di poter mangiare sempre tutto ciò che vogliono, “tanto respiriamo già aria inquinata…”

Ognuno fa quel che vuole, col suo corpo, ed è vero che assorbiamo molti inquinanti attraverso fonti diverse dall’alimentazione, ma è anche poco intelligente rinunciare a controllare i fattori su cui abbiamo un seppure minimo controllo.

Detto questo, passiamo alla Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio, oncologa che lavora a S. Marino. Mi ha fatto l’impressione di una che lavora per passione, e io adoro questi personaggi! A volte si arrabbia, usa il grassetto e i punti esclamativi, ma lo fa perché vive tra i malati di cancro e conosce nel dettaglio le conseguenze di una vita poco sana.

Sull’alimentazione ormai si legge di tutto e di più: l’importante è leggere, documentarsi e poi scegliere (non mangiare per abitudine).

Questa dottoressa è piuttosto equilibrata, in confronto ad altri. Non assume atteggiamenti estremistici (con le persone sane), e dunque non toglie dal menù nessun cibo specifico, ma ci tiene molto a sottolineare che è più dannosa una abitudine ripetuta, magari anche in piccola misura, ogni giorno, che l’eccezione fatta ogni tanto.

Ci mette in guardia dalle bibite dolci, dalle farine bianche, dallo zucchero, dall’olio di palma, dal pangasio: e ci spiega ben bene il perché.

Ci fa drizzare le orecchie davanti alla carne e alle proteine animali (formaggi e yogurt in primis), senza tuttavia suggerire regimi vegani o vegetariani, perché non è necessario, se si sta attenti a cosa si mangia e con che frequenza.

Ce l’ha a morte con i pasti ospedalieri e col glutine, perché è molto attenta al carico glicemico e all’effetto schiaccia-sistema-immunitario del glutine (che non assumiamo più nelle quantità dei nostri nonni!!).

Dice peste e corna dei distributori di merendine, soprattutto nelle scuole: e qui, da mamma di un bambino di 9 anni, mi associo. Vietiamoli, e istituiamo più iniziative sulla merenda salutare nelle scuole!

Via libera alle verdure, che lei pone alla base della sua piramide alimentare; ai legumi, che sono il cibo principale delle blue zones; alle tanto odiate uova, che in realtà non sono così dannose; al pesce, con certi accorgimenti. La punta della sua piramide, dunque i cibi che dobbiamo ingerire in minor quantità, è costituita da carboidrati, frutta e carne.

Un libro di piacevole lettura, anche se io non lascerò l’alimentazione vegana che ho scelto di iniziare il primo marzo 2013. Mi piace questa dottoressa così arrabbiata ed equilibrata allo stesso tempo. E mi dispiace che possa lavorare in un certo modo solo nella Repubblica di S. Marino, perché in Italia non è possibile adattare i protocolli al caso specifico del malato (possibilità che invece le viene offerta nella minuscola repubblica).

Leggetelo perché si impara sempre qualcosa di nuovo. Ad esempio, che i cibi coi dolcificanti artificiali non fanno dimagrire, ma anzi favoriscono la ritenzione idrica…

insomma… Libro piaciuto.

Ps: Talebana lo è solo riguardo al fumo: smettete. Non c’è altro da aggiungere.

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