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I conti con me stesso (Indro Montanelli)

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Diari 1957-1978 – a cura di Sergio Romano

Questo è un diario: limite e grandezza del libro.

Grandezza, perché leggiamo cosa pensava davvero Montanelli di certi personaggi dello scenario italiano. Le sue critiche a Moravia, a Bocca, a molti politici del tempo; veniamo a sapere che Flaiano aveva una figlia con gravi problemi di salute, e che ammetteva di non riuscire a volerle bene.

Il libro è pieno di racconti di meschinerie, vanità, bugie, anche dello stesso Montanelli, che, con se stesso, si permette il lusso di essere sincero, cosa che non sempre fa in società o davanti agli schermi TV.

L’aspetto diaristico è una vantaggio anche perché ci fa capire come personaggi del genere gestissero il proprio entourage: mangiando. Montanelli va continuamente a cena, pranzo, colazione con giornalisti, politici, letterati.

Ma il diario è uno svantaggio per chi non è più ben addentro alle beghe politiche e giornalistiche di quegli anni: c’è una sfilza di nomi che oggi, a noi, dice poco o nulla. In particolare, ho davvero capito molto poco delle manovre di acquisto e controllo dei giornali del tempo.

Salvo alcuni passaggi, non è una lettura leggera.

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La provincia addormentata, Michele Prisco

È un libro di racconti, e molti sono narrati dal punto di vista di una donna.

Non è facile che uno scrittore uomo colga gli stati d’animo femminili e li descriva rispecchiando la realtà. Prisco ci riesce. Il novanta percento delle volte. In questo novanta percento coglie le attenzioni e le sensibilità dell’altra metà del cielo. Tanto di cappello. Ma c’è quel dieci percento… mi permetto di riportare un caso in cui ha cannato: “Tra donne facilmente si giunge a questi momenti di intima intesa”. Le due donne sono due cognate; la più giovane ha appena confessato che c’è del tenero col marito della prima e ha sventagliato i suoi rimorsi e le sue paure. Prisco, qua sei fuori per fuori. Se c’è di mezzo un uomo, le donne diventano iene con le bave alla bocca, e se non si arriva agli insulti in pubblico e agli sfregi facciali, è solo perché… ecco, perché non sta bene. Tranquillo che dentro la cassa toracica di una donna tradita, la battaglia delle Termopili è solo un nebbioso esempio di quello che succede. Tu hai osservato degli atteggiamenti di complicità tra donne, è vero, li hai ben descritti, ma in questo caso li hai applicati alle circostanze sbagliate.

Per il resto, nonostante ogni racconto sia gonfio di nostalgia, solitudine e morti, promosso! E io, anche qui, ho solo da imparare.

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