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Brigitte Macron, una donna libera (Maelle Brun) @EdizioniMinerva

Di Brigitte Macron sembra che qua in Italia siano arrivate solo le notizie sulla sua differenza di età col presidente in carica, suo marito.

Si sono messi insieme quando lui era al liceo e aveva 16 anni; lei ne aveva 41.

La differenza di età è la stessa che esiste tra Melania e Trump, ma in questo caso, essendo il marito il coniuge più vecchio, le chiacchiere sono state molto, molto meno marcate. E’ normale che un vecchiardo miliardario si metta con una fotomodella molto più giovane.

Dunque inutile sottolineare cosa ha dovuto passare questa donna, quando si è innamorata di Macron, che era un suo alunno. Non è stata denunciata, ma non si contano le persone che le hanno voltato le spalle, sia amici che parenti. Già questo è un sintomo di resilienza non indifferente.

Brigitte Macron proviene da un ambiente benestante, i suoi avevano una catena di pasticcerie ben nota. E’ stata insegnante, prima di mollare il lavoro per seguire la carriera del marito quando lui è diventato ministro dell’economia (decisione che è stata presa anche da Michelle Obama, di cui ho appena letto l’autobiografia, e chissà da quante altre moglie di personaggi famosi).

Nel panorama politico francese, il ruolo di Brigitte Macron è peculiare perché, sebbene il presidente abbia ribadito a più riprese che la moglie non riceve alcun compenso, lei è molto presente e non si limita a occuparsi delle campagne che sono di solito attribuite alla première dame.

Dal libro risulta che lei sia molto attiva come consigliera del marito, che non dimentica mai di tenerle il posto anche nelle riunioni ufficiali. Ha spesso voce in capitolo in vari campi, anche ad esempio per la redazione dei discorsi, o per la scelta dei collaboratori del presidente, e ha partecipato attivamente alla scrittura del libro che Macron ha scritto (tanto che spesso chiedono a lei di autografarlo).

Come tutte le first lady, è stata piazzata, suo malgrado, sotto una lente di ingrandimento dalla stampa, che le fa “i raggi” ogni volta che esce dalla porta: le critiche fioccano come pop corn. Dalle minigonne troppo corte all’età. Una gogna mediatica che non ci sarebbe se si trattasse di un uomo.

Ma, come sappiamo, questo è dato per scontato.

Eppure Brigitte Macron è amata dal popolo e il rapporto col marito è molto solido.

Il libro ha poco più di duecento pagine.

Non è appassionante come l’autobiografia di Michelle Obama. E’ scritto in terza persona e la première dame non interviene direttamente: tutto quello che leggiamo, deriva da interviste fatte sui giornali, ai suoi conoscenti, o da frasi e apparizioni pubbliche.

E’ inoltre una biografia che ci mostra la Macron in una luce solo positiva, come una donna che cerca di farsi strada tra le difficoltà che comporta un ruolo come il suo, ma non si può scendere sotto la superficie di quanto è stato detto o scritto in pubblico.

Una volta finito di leggerlo, mi resta in mente il messaggio che Boell ha voluto lasciarci col suo romanzo “Foto di gruppo con signora”: tutti hanno qualcosa da dire sulla signora, tranne lei. Ci resta il mistero di chi sia veramente questa donna.

Possiamo immaginare quello che ha sopportato e quello che ancora deve sopportare, ma i suoi veri sentimenti rimangono dietro una cortina di parole scritte e pronunciate da altre persone.

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