Capita anche a voi di avere qualcosa da fare ma di non farlo perché accampate delle scuse con voi stessi?
Che si tratti di dismettere una cattiva abitudine o di iniziare un’attività che potrebbe migliorare la vostra situazione (cambiare lavoro, fare attività fisica, scrivere un libro, mollare il compagno…), Wayne W. Dyer ci elenca una serie di scuse che di solito sfruttiamo per non attivarci.
- E’ troppo difficile o costa troppo
- è troppo pericoloso
- ci vuole troppo tempo
- la mia famiglia ne farebbe un dramma
- non me lo merito
- sono fatto così, è il mio carattere, il mio DNA, la mia storia familiare
- nessuno mi aiuta
- fino ad oggi si è sempre fatto così
- non sono abbastanza intelligente/forte
- sono troppo vecchio (o sono troppo giovane)
- ho troppo da fare, non ho tempo
E via di seguito.
Per affrontare queste scuse bloccanti, il primo passo è esserne consapevoli. Bisogna individuare il pensiero-scusa e fermarsi ad analizzarlo. Sembra facile ma non lo è, perché certi atteggiamenti mentali sono così radicati nel nostro passato che ormai sono parte di noi.
Eppure, noi possiamo cambiare.
Chi conosce Dyer, sa quali sono i suoi strumenti: affermazioni positive, compassione, meditazione, consapevolezza. A me personalmente dà fastidio quando parla troppo di Dio – ma devo ammettere che spesso ci ricorda che la parola “Dio” può essere sostituita con altre (lui usa spesso “Tao”) che sono più in risonanza col nostro modo di pensare.
Si ripete molto, usando parole diverse: i concetti sono sempre gli stessi.
Però non si può buttar via il bambino con l’acqua sporca: il concetto centrale del libro è che noi possiamo cambiare le nostre abitudini e i nostri schemi mentali.
Pensateci: tutti vogliono essere liberi, eppure la libertà più grande è quella che possiamo vantare nei confronti di noi stessi, senza essere schiavi dei nostri pensieri fuori controllo.
E’ bella anche la parte in cui parla dell’entusiasmo, che è la prima vittima delle nostre scuse auto-bloccanti. L’entusiasmo va nutrito ogni giorno, anche e soprattutto frequentando persone che sono sulla nostra linea di pensiero (auguri).
“Promettete a voi stessi che terrete sempre sott’occhio il vostro entusiasmo e che ogni giorno compirete almeno un piccolo gesto per renderlo più forte”
Certo, non basta la lettura di un libro per cambiarvi la vita.
A me piacerebbe rimettermi a studiare (psicologia… non necessariamente per esercitare), e la scusa è “sono troppo vecchia”. Mi piacerebbe vivere scrivendo (scusa: “troppo difficile”) e viaggiando il mondo (“costa troppo”).
E voi? Quali sono le vostre scuse principali?