Romanzo di esordio della Adichie: e dopo averlo letto capisco che io non arriverò mai a scrivere così…😭

La storia è ambientata in Nigeria ed è raccontata da Kambili, una ragazzina di quindici anni. Rispetto a tanti suoi coetanei lei è fortunata: vivono in una grande casa coi pavimenti di marmo, hanno una cuoca, un autista, il padre, Eugene, è proprietario di diverse fabbriche e di un quotidiano.
Il giornale del padre è l’unico che ancora si azzarda a dire la verità sul regime dittatoriale, tanto che lui e i suoi collaboratori vivono con la spada di Damocle di un arresto improvviso, o peggio.
Letta così, sembra la storia di una famiglia con un padre ricco e coraggioso che difende moglie e figli dai cattivoni al potere, ma la trama non si ferma qui.
Eugene è un cattolico fanatico: è stato allevato dai missionari ed è diventato un bigotto ai limiti del patologico.
Vede peccati ovunque: nelle donne che indossano i pantaloni o che non si coprono bene i capelli in chiesa, nella musica, nei sacerdoti che cantano canzoni tradizionali… a causa di questa sua intransigenza, ha tagliato i ponti col padre, che è rimasto fedele agli dei e agli antenati.
Non vuole neanche che i figli frequentino il nonno, per quando vecchio ed indigente.
Kambili e Jaja, suo fratello, sono spronati ad essere sempre i primi della classe, e se per caso arrivano secondi, li aspetta una pesante punizione corporale (Jaja ha un dito deformato in seguito a una di queste punizioni). Neanche la madre può sottrarsi alle sfuriate del marito.
Le giornate dei ragazzi sono rigorosamente definite: ogni settimana il padre consegna ai figli il programma giornaliero; ci sono le ore per lo studio, le ore per la preghiera, le ore per la famiglia… senza contare che prima di ogni pasto c’è un quarto d’ora di preghiera di ringraziamento, e le trasferte in auto devono essere sfruttate per recitare il rosario.
Kambili non conosce altra realtà, non si lamenta, anzi, vive nella speranza di ottenere un complimento o una carezza dal padre. E’ affamata di riconoscimento.
Tutto cambia quando si fa viva la zia Ifeoma, sorella del padre. A casa sua l’atmosfera è completamente diversa. Durante i pasti si parla e si ride tanto, nonostante i muri che cadono a pezzi, i piatti scompagnati e le minuscole porzioni di pollo.
E’ un libro che mostra come le persone possano avere due lati contrapposti, che mostra la paura e la felicità, e che ci dice che l’infelicità a volte ce la costruiamo da soli.
Ben scritto, bella storia, da leggere.