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La bellezza delle cose fragili – Taiye Selasi @EinaudiEditore

Il libro inizia con un uomo che muore per infarto. Kweku è ghanese, ma ha vissuto molti anni negli Stati Uniti, dove aveva una famiglia composta dalla bellissima moglie Fola e da quattro figli.

Mentre si accorge che la sua vita sta per finire, Kweku ripercorre la sua storia con Fola e, soprattutto, l’evento dopo il quale lui l’ha lasciata coi bambini piccoli.

Si tratta di una disgrazia che, ad un primo acchito, non sarebbe – secondo me, una buona ragione per abbandonare la famiglia, ma la vita di Kweku va contestualizzata, e soprattutto, bisogna tener conto della fortissima voglia di rivalsa che ha guidato ogni sua azione e ogni suo sacrificio.

Ma il romanzo, dopo la prima parte narrata dal punto di vista di Kweku, si dedica anche ai quattro figli.

Olu, il più grande, è sempre stato il più responsabile, quello più capace di adeguarsi alle aspettative del mondo. Chirurgo come il padre, ha sposato una donna cinese, ma l’abbandono del genitore lo ha segnato in modi che lui non vuole ammettere.

I due figli mediani sono gemelli: la ragazza Taiwo, e il ragazzo, Kehinde, sono bellissimi. La loro avvenenza non passa mai inosservata. Anche loro però sono segnati dall’abbandono del genitore perché la madre ad un certo punto si è trovata in grosse difficoltà e li ha mandati a vivere in Nigeria dal ricchissimo fratellastro.

E’ proprio in questa nuova casa che vivranno l’esperienza che li allontanerà, proprio loro due, che riuscivano a comunicare senza aprir bocca.

Infine c’è la più piccola, Sadie, “a cui piacciono le donne”, affetta da bulimia.

Tutti e cinque si ritroveranno in occasione del funerale di Kweku: sarà un incontro in cui tutti i non detti saliranno a galla, anche se in modo delicato, quasi una presa di coscienza che aveva bisogno della compresenza di tutti i protagonisti.

Le caratteristiche principali del romanzo del romanzo sono la lentezza – che si traduce in profondità psicologica e ricchezza di dettagli – e la prosa poetica – quando inizi una frase, non sai mai come va a finire, perché non c’è niente di banale.

Non un libro per tutti, e anche per quei pochi, è da leggere nel momento giusto, quando si è tranquilli e non si cercano facili svaghi.

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Fin che verrà il mattino – Han Suyin

Han suyin

Adoro i libri ambientati in estremo oriente. Stavolta: Cina, dalla Seconda guerra mondiale fino ai primi anni Settanta.
Stephanie è un’americana che si innamora e sposa un medico cinese. Sullo sfondo, la storia del nazionalismo, di Mao Zedong, dell’invasione cinese… e poi, più tardi, la rivoluzione culturale, il maccartismo, il revisionismo… ogni volta che la Storia si muove, dà un colpo di coda ai personaggi. Che già si sono complicati la vita per conto loro, a scegliere un paese come la Cina. Pensiamo ai due protagonisti principali: l’americana Stephanie non capisce perché il marito Jen Yong sia così “passivo”, perché non si metta d’impegno a propagandare le proprie idee, perché non dica sempre tutto quello che pensa. Già è difficile capirsi tra connazionali!

Bella anche l’atmosfera della Cina dopo la seconda guerra mondiale: piena di fermento, di speranza, di gente che si dà da fare perché crede nella comunità e in un futuro collettivo. Al di là delle fisime comuniste o anti-comuniste, questo senso della collettività è bellissimo. Peccato che non ci sia più nella Cina di oggi. Non ci sono mai stata ma l’idea che mi nasce in testa al vedere i miei clienti e l’ambiente degli affari, è che siano tutti votati al profitto e alle borse di Gucci.

Belle le descrizioni dei personaggi, soprattutto quando li si mette a confronto con la modernità. Ad esempio, quando uno di loro si rammarica di dover utilizzare il water, per via di tutto quello spreco di letame!

Se devo fare una critica, a parte l’eccessivo romanticismo della prima parte (due si vedono e si innamorano per la vita…. ma va là!), è che nella seconda parte tutto va più veloce. Forse proprio per star dietro alla Storia e a tutti i suoi eventi (guerra in Corea, in Vietnam, persecuzioni dei comunisti in America, rivolgimenti sociali in Cina…), i personaggi vengono trattati un po’ meno in profondità: ad esempio, quando Stephanie torna negli USA e si prende un amante. Voglio dire: è una decisione importante, visto che sei sposata, no? Però il fatto viene liquidato prima con un telegramma e poi con due paginette.

Fine tragica.
Ma con un filo di speranza.

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