Non conoscevo questa autrice canadese: ve la consiglio!!
L’espediente narrativo che ha usato in questo libro è di mettere insieme sei persone, molto diverse l’una dall’altra, ma tutte con un problema comune: ognuna di loro ha perso il proprio cane (scappato o abbandonato), che si è unito a un gruppo di cani selvatici nel bosco.
Tutti noi abbiamo paura delle persone con cui viviamo, di quelle che hanno dato via i nostri cani. Se non avessimo paura di loro, loro non avrebbero avuto l’autorità di fare ciò che hanno fatto.
Ogni sera, allora, si trovano tutti e sei ai margini del bosco e ognuno chiama il proprio cane.
La storia è raccontata da diversi punti di vista.
Incomincia Alice, che si è innamorata della biologa del gruppo.
Poi c’è Jamie, un adolescente che cerca di crescere prima del tempo avvicinandosi ad amicizie poco raccomandabili per dimenticare la situazione che lo aspetta a casa.
C’è Lily, una ragazza con dei problemi intellettivi causati da un incidente
Parla anche Spencer, che non appartiene al gruppo, ma che sarà fortemente toccato dal destino di Lily (destino causato da lui, ma non faccio spoiler).
Un altro punto di vista è quello di Malcom: anche lui ogni sera va a chiamare il suo cane, e siccome Alice ha appena mollato il suo ragazzo ed è rimasta senza casa, le offre di dormire nel suo capanno. Ma anche Malcom ha dei problemi mentali..
Al di là della vicenda che li unisce, l’autrice affronta vari temi.
In un rapporto di coppia (o cane-padrone) bisogna fidarsi o bisogna mantenere un certo grado di paura?
Perché i cani se ne sono andati e cosa li trattiene nel bosco? Sono cambiati rispetto a quello che erano una volta o sono diventati quelli che erano già? E questo succede anche alle persone?
Non riuscivamo ad immaginare un mondo per loro del quale noi non fossimo il centro.
Credo che i cani siano una metafora della vita: sono addomesticati, vivono delle nostre abitudini, e poi all’improvviso cambiano. Sono diventati selvaggi o lo sono sempre stati, in realtà? E noi siamo addomesticati del tutto o possiamo ancora cambiare?
E’ un romanzo davvero pieno di riflessioni che ognuno può adattare a se stesso.
5 Stelle su 5.
L’acqua ha sempre qualcosa da fare. Dà sempre l’idea di avere un posto importante dove andare. Anch’io vorrei sentirmi così.