Tag Archives: Kousmine

La dieta del metodo Kousmine – Sergio Chiesa

Il metodo Kousmine comprende diversi c.d. pilastri, ma la dieta è il perno attorno al quale ruotano gran parte dei vantaggi del metodo stesso.

Questa dieta NON è una dieta vegana tout court, sebbene in caso di malattia l’invito sia quello di astenersi del tutto dagli alimenti di origine vegetale. Ma se siete attratti da questo stile alimentare solo ai fini preventivi, qualche strappo potete regalarvelo, a certe condizioni: preferendo, per esempio, le carni bianche, o, meglio ancora, il pesce.

Latte e latticini, invece, andrebbero davvero quasi eliminati, salvo eccezioni (ad esempio ricotte a bassissimo o nullo contenuto di grassi, o altri tipi di formaggi magri). Qui si potrebbe discutere sul valore o disvalore del lattosio e della caseina, ma dovrei far riferimento ad altri autori, e non la finirei più…

Non è una dieta 80-10-10, perché i carboidrati, i grassi e le proteine vanno bilanciati in modo più omogeneo, sebbene in questo testo non abbia trovato delle percentuali precise relative al consumo dei tre macroelementi.

C’è una buona parte di spiegazione dedicata agli alimenti che possono essere introdotti (evviva i legumi!), e non possono certo mancare le ricette (molto semplici e versatili, soprattutto le salse) e dei menu stagionali esemplificativi. Il tutto con la raccomandazione generale, se possibile, di scegliere alimenti biologici o comunque il meno inquinati possibile.

Lo scopo non è colpire i sintomi di una malattia, ma ripristinare l’equilibrio del corpo e, tramite questo, rafforzare il sistema immunitario.

Riporto qui sotto i punti che Chiesa ritiene più utili:

  • Diminuire caffè ed eccitanti (con l’eccezione del tè verde, che è ammesso, anzi!)
  • usare cereali integrali
  • preferire cereali in chicco
  • evitare prodotti industriali in scatola e precucinati
  • i surgelati sono ammessi, ma i prodotti freschi sono ovviamente migliori
  • attenzione all’ossidazione dei cibi a contatto con l’aria
  • abolire il grasso di provenienza animale
  • preferire il pesce alla carne
  • masticare accuratamente
  • mangiare molte verdure crude
  • usare le alghe
  • introdurre cambiamenti graduali nella dieta
  • controllare il peso
  • ricordatevi che le abitudini alimentari possono essere variate!

Personalmente non mi è piaciuto l’accenno che fa l’autore alla dieta dei gruppi sanguigni di Peter D’Adamo: avevo letto il libro di questo tizio, ma non mi aveva convinto. Capisco integrare la visione della Kousmine con gli studi effettuati dopo la sua morte, ma proprio questo qui doveva andare a prendere?

5 Comments

Filed under alimentazione, book, Libri & C., Saggi, Scrittori italiani

Ho sposato una vegana – Fausto Brizzi

image

Da vegana al 98% dico subito che questa Claudia è una straccia-organi-genitali da evitare come la peste. Poi ci meravigliamo che gli onnivori si mettono sulla difensiva. Una terrorista del genere dimostra intelligenza pari a -100, perché non ha ancora capito una mazza di come funziona la psicologia umana, italiana in particolare.

Siamo convinti che l’alimentazione vegana (o almeno tendenzialmente tale) sia la migliore per l’ambiente e il corpo? E allora non puoi divulgarla come fa questa signora, perché questa non si chiama divulgazione: si chiama mettere le persone sulla difensiva. Anche quelle che sarebbero disposte ad ascoltare quanto male fanno la carne e i latticini.

I miei complimenti a Fausto Brizzi per la sua pazienza (rinforzata certo dal fatto che la sua salute e il suo livello di energia sono migliori, quando segue una certa linea alimentare, come lui un po’ a malincuore ammette).

Gli estremi vanno sempre evitati. Sempre. Non ci si può arrabbiare come ha fatto Claudia se il gatto del vicino attacca una lucertola e il Pronto Soccorso Animali Esotici ti sbatte il telefono in faccia perché si è rifiutato di intervenire (vi prego, ditemi che questo episodio è inventato).

Rimanendo nell’ambito alimentare, lo dico, dopo aver letto libri e libri in materia, di tutte le correnti (vegane, onnivore, crudiste, mediterranee, low-fat, high-fat, alto contenuto proteico, basso contenuto proteico, senza glutine, alto contenuto di carboidrati, digiuno, Kousmine, Gerson, pescivori, PH alcalino, gruppi sanguigni, China Study, McDougall, Esselstyn, Pollan… e tanti, tantissimi altri): NON esiste la certezza assoluta (non esiste!) che l’alimentazione vegana TOTALE sia la migliore per l’essere umano.

Dunque, ognuno si regoli per conto suo. Questo significa: INFORMARSI. LEGGERE. ANCHE DISCUTERE.

Ma non rompere le palle. Non far terrorismo psicologico. Non indignarsi se uno ha la Nutella in casa. Non mettersi a piangere se il gatto ha ucciso una lucertola.

Di questi vegani qui, il veganesimo può far a meno.

1 Comment

Filed under alimentazione, autobiografie, automiglioramento, book, Libri & C., Scrittori italiani

La mia ricetta anticancro, Odile Fernàndez Martinez

Anche se ho letto altri libri sull’argomento, e anche se la parte sull’alimentazione è molto simile in ognuno di essi (mettetevela via: si va dal semivegetariano al vegano, con riduzione di zuccheri semplici e prodotti industriali, qui non mi ripeto, ma leggete il libro), si impara sempre qualcosa di nuovo.
La Fernandez ha spaziato non solo dall’alimentazione alla meditazione, alle tecniche naturali, alle radiazioni (attenzione ai cellulari), all’inquinamento (aprite le finestre!), ma mi ha fatto imparare alcune cosette sui prodotti che usiamo per la pulizia e per la cosmesi.

A proposito di cosmesi, se vogliamo evitare alcuni prodotti pieni di parabeni, petrolati, peg and co, anche qui ho trovato alcune ricette per deodoranti, oli, balsami… qui vi riporto la maschera per il viso alla pesca, perché è quella dove non servono prodotti strani (tipo cera d’api, cocamidopropil betaina o lanolina):

50 g di pesca
30 g di olio di oliva
Frulla la pesca insieme all’olio di oliva. Scalda il composto per 2 minuti a fuoco basso. Lascia raffreddare prima di applicare sul viso.

Altro? Per esempio, non sapevo che è meglio evitare il talco. E anche la placenta, quando la troviamo nei cosmetici! Ma mi ha fatto anche riflettere su quanti ettolitri di creme solari chimiche vengono scaricate in mare ogni anno attraverso la nostra pelle… lo sapevate che le creme solari spesso contengono nanoparticelle che hanno lo scopo di penetrare direttamente nel circolo sanguigno?
Per non parlare del dentifricio!
Quello su cui mi rimane ancora il dubbio è la depilazione: dice: “L’ideale è la lametta. Contrariamente a quanto vogliono le leggende urbane, i peli non cresceranno più robusti e forti.”
Questa mi risulta proprio nuova!!

Consiglio per scacciare le formiche evitando i pericolosi (anche per noi) spray chimici: spargere granelli di pepe di Cayenna, chiodi di garofano macinati e aglio, spruzzare un po’ di limone fino all’entrata del nido. Io sapevo che bisogna usare la calce, per far morire le formiche di emorragia… ma un rimedio vale l’altro, pur di evitare di annusarci tutti i veleni che ci pubblicizzano così volentieri.

L’autrice, che è passata personalmente attraverso il cancro alle ovaie e a varie metastasi con tanto di chemio, è un medico, dunque una voce doppia in capitolo ce l’ha, e se parla di Moxacombustione, terapie alternative ed erbe, lo fa sempre con cognizione di causa, senza mai distogliere l’attenzione dalle terapie convenzionali, ma incitando il lettore a istruirsi sulla propria malattia. Anzi: a istruirsi sulla propria salute, che dovrebbe essere lo standard!

la Fernandez ci parla di Gerson, Kousmine, Yoga, agopuntura, reiki, visualizzazione… poi un’altra che mi mancava: sembra che ci siano degli studi sulla cura del cancro attraverso…. il latte materno! Lei stessa è diventata figlia di latte di alcune sue amiche. Insomma, tutto quello che non le faceva male, lei lo ha provato, affiancandolo alle cure convenzionali.
L’unica cura convenzionale che non ha accettato, e che invece faceva parte del protocollo per il suo tipo di tumore, è stata la chirurgia che le avrebbe asportato ovaie e compagnia bella, perché voleva un altro figlio. Nonostante le statistiche che le davano contro, lei è riuscita ad averlo, questo secondo figlio!

Ultima cosa che non sapevo ma che non mi sorprende: l’OMS ha dichiarato che il lavoro notturno è cancerogeno. Avevo letto un libro anni fa, “Il tempo rovesciato” che parlava del lavoro notturno delle donne e dei problemi che dava, ma non avrei mai pensato che un’organizzazione mondiale si sarebbe espressa in termini così chiari.

Finisco con una piccola confessione: mi sono commossa leggendo i ringraziamenti.
Non c’è niente da fare, da quando sono diventata mamma sono diventata pure melensa, e se si parla di sentimenti madre-figlio, mi colano le lacrime…

Leave a comment

Filed under Libri & C.