Romanzo di fantascienza? Non proprio…

E’ diviso in tre parti, e ogni parte ha dei protagonisti diversi, ma a far da filo conduttore ci sono dei personaggi comuni: L’impresa Viaggi Temporali Murray e nientepopodimenoche J. H. Wells in persona, lo scrittore de “La macchina del tempo”.
Nella prima parte, Andrew Harrington, londinese di buona famiglia, si innamora di una prostituta, che all’improvviso viene uccisa da Jack lo Squartatore. Ricorrerà così all’Impresa Viaggi Temporali Murray per tornare indietro nel tempo ed evitare il delitto.
Ci riuscirà, ma solo apparentemente.
Nella seconda parte, Claire Haggerty è stanca della sua vita, si sente presa in gabbia, ha bisogno di libertà e capisce che nella società londinese di fine Ottocento non potrà mai trovarla. Decide così di prenotarsi un viaggio fino all’anno Duemila per assistere alla battaglia finale tra uomini e robot, dove intende rimanere per passare il resto dei suoi anni col capitano Shackleton, l’eroe che salverà l’umanità.
L’unico problema è che il capitano Shackleton è solo un attore ingaggiato dall’impresa Viaggi Temporali Murray, e la battaglia che deve decidere delle sorti dell’umanità è solo un gigantesco palcoscenico. Ma lei questo non lo scoprirà mai perché l’attore finirà con l’inventare storie ancora più assurde per portarsela a letto (no, non è una storia squallida: alla fine si innamorerà di lei e vissero felici e contenti).
Infine, nella terza parte, entra in gioco come protagonista lo scrittore Wells, che nelle due parti precedenti aveva dei ruoli secondari. Verrà infatti coinvolto nell’omicidio di alcune persone, tutte uccise con un enorme foro nel petto, come se fossero state attraversate da un fascio laser: lo stesso laser che l’Impresa Viaggi Temporali Murray aveva messo in scena nelle presunte spedizioni nell’anno Duemila.
E alla fine i piani temporali si incrociano tra loro…
Ad un certo punto, non molli più il libro perché vuoi capire cosa succede nella pagina successiva.
Il romanzo è scritto dal punto di vista di una voce onnisciente che ogni tanto si rivolge cortesemente al lettore scusandosi o informandolo di fatti paralleli alla trama principale.
Molto gradevole!
Il romanzo ha vinto numerosi premi, tra i quali il più famoso in Spagna è il XL premio Ateneo di Siviglia.