Tag Archives: infarto

Le otto montagne – Paolo Cognetti @Einaudieditore @Premiostrega

Questo romanzo mi è stato consigliato dallo scrittore Andrea Vitali quando è venuto a parlare ad Annone Veneto (VE) nell’ambito della rassegna Far Fiò. Ce lo ha citato con molto entusiasmo, dicendoci che Cognetti è giovane (è del 1978) ma farà strada.

E infatti il libro è degno di esser letto.

Il titolo si rifà alle otto montagne che nella cultura tibetana bisogna visitare per trovare se stessi; a meno che tu non resti nella montagna centrale del Mandala, quella più alta: ognuno deve capire quale è la strada migliore per trovarsi!

Il protagonista, che parla in prima persona, è Pietro, figlio di genitori veneti emigrati a Milano, innamorati della montagna, anche se in modo diverso l’uno dall’altra. Durante una vacanza, conosce Bruno, e diventano amici. Sono molto diversi, ma nella diversità (e nelle poche parole) imparano a volersi bene per anni, anche se per un certo periodo si perdono di vista.

Pietro, ad un certo punto della vita, va in rotta col padre che, a sua insaputa, instaurerà un bel rapporto con Bruno.

E il romanzo è proprio incentrato sui rapporti. La montagna è quasi un espediente, una metafora della voglia di salire in alto, di non stare giù, in mezzo alla folla, che ti fa dimenticare te stesso, e di crescere insieme alle persone a cui tieni.

Sebbene la trama non sia complessa, la bravura di Cognetti (che vive sei mesi all’anno in una baita in montagna e che è molto influenzato dagli scrittori americani contemporanei) si coglie in frasi sparse qua e là:

“(…) cabina esausta di conversazioni”,

“avevo imparato a fare le domande degli adulti, in cui si chiede una cosa per saperne un’altra”,

“il bosco se li riprese come sue creature”,

(parlando di un lago ghiacciato) “l’acqua sembrava voler sfondare a spallate la tomba in cui si era ritrovata rinchiusa”

Sapete una cosa? Io, che sono una fanatica di mare, adesso avrei voglia di farmi un mesetto in una baita in mezzo alle montagne. Se non fosse per le temperature…!!

Leave a comment

Filed under Libri & C., Scrittori italiani

Ritorno dall’India – Abraham B. Yehoshua

image

Consiglierei la lettura di questo romanzo? Non posso rispondere con un sì secco.

La storia si svolge in un paio di anni. Benji Rubin, un giovane chirurgo di neanche trent’anni parte per l’India con una coppia: lui è il direttore amministrativo dell’ospedale, lei un’avvocatessa. Entrambi sono attorno alla cinquantina e sovrappeso. Lo scopo del viaggio è andare a prendere la figlia dei due, che si è ammalata di epatite.

Il giovane si innamora, e neanche lui capisce come, di Dorit, la donna, che, pur legatissima al marito, ci sta. Poi il dottorino si sposa, perché Dorit ha detto che uno scapolo è… pericoloso (boh). Nasce una figlia. Ma la mogliettina è anche lei innamorata dell’India, e alla fine ci torna, con la bambina piccola. Ah, nel frattempo muore il marito di Dorit.

Benji e la moglie si mettono in testa che l’anima del marito di Dorit è trasmigrata nel corpo del giovane medico.

Come finisce? Che la madre di Benji all’improvviso parte, da sola, per l’India, e va a riprendersi la nipotina, perché è preoccupata che non sia il posto più salubre del mondo per una bambina così piccola. E nel frattempo, Dorit dice a Benji che non vuole un amante e che vuole imparare a vivere da sola.

La storia in sé mi lascia un po’ perplessa, nel senso che mi sto ancora chiedendo il senso profondo. Si parla di mistero? Di morte? Di ritorno in senso lato? Forse tutto ciò insieme.

La vicenda è narrata molto nei dettagli, sia quelli psicologici (cosa pensa Benji, che parla in prima persona) che ambientali. E molti capitoli hanno delle introduzioni visionarie in corsivo, ma non chiedetemi… che cavolo simbolizzano!

Però devo ammettere che questo scandagliare profondo nei pensieri di Benji Rubin mi ha davvero dato l’impressione di trovarmi nella testa di un’altra persona e di stare in Israele ed India per la durata della lettura. Per quanto creda di non aver raggiunto il cuore del romanzo, mi sento comunque arricchita, come quando fai una bella chiacchierata con qualcuno, una di quelle chiacchierate in cui ascolti e sei ascoltata, nessuno ti interrompe e ti pare di aver compreso una persona al di fuori di te.

 

Leave a comment

Filed under Libri & C., Scrittori israeliani

Le malattie cardiache sono curabili con l’alimentazione

Eat more, weigh less (Dr. Dean Ornish)

Sebbene la rivista Life abbia definito il dottor Ornish come “uno dei 50 membri più influenti della sua generazione”, non ho trovato questo libro tradotto in italiano e me lo sono dovuta leggere in inglese. Vabbè, per chi è interessato, vi garantisco che non sono laureata in lingue e che tuttavia, salvo qualche ingrediente vegetale, l’ho letto tutto d’un fiato.

Il dottor Ornish ci tiene a sottolineare che non è un nutrizionista, non è un medico delle diete. Il suo campo di azione principale è sempre stata la cardiologia, ed è da qui che bisogna partire per capire il suo approccio. Anche lui, così come il dottor Esselstyn, dice che le malattie cardiocircolatorie sono GUARIBILI con l’alimentazione (o come il dottor Neal Barnard, che si è concentrato sulle ricerche sul diabete). Conoscete qualche medico italiano che ve lo ha detto? Io no, di solito prescrivono medicine.

La preoccupazione di Ornish è quella di evitare i grassi, dunque bando alle carni e a latticini, ma non è un approccio “o tutto o niente”, ognuno se lo può calibrare in base alle proprie necessità. Cioè, se dovete affrontare un intervento angioplastico, un by-pass o l’angina, meglio che evitiate anche l’avocado e la frutta secca. In caso contrario, sono accettate anche le ricette con il bianco d’uovo o lo yogurt o il latte magro.
Io sto riassumendo al massimo, ma le ricerche effettuate da lui e dal suo staff erano poste in termini molto più scientifici: devono esserlo, altrimenti nessuno gliele finanzia.

Ornish non bandisce i carboidrati, anzi! Basta assumerli con tanti vegetali. Di sicuro non osanna le proteine e se la prende molto con i presunti guru del dimagrimento che pubblicizzano diete iperproteiche che nel lungo periodo causano un bel po’ di guai.

C’è poi una sezione dovuta… al proprio sé. Questo perché una delle scuse principali di molti medici per non suggerire la dieta come soluzione a certe malattie, è che il paziente non riuscirebbe mai a rinunciare alle patatine fritte o alle costicine. Sbagliato! Dipende tutto dalla motivazione. E comunque bisogna essere informati, prima di scegliere cosa mangiare.
C’è anche un capitolo sulla meditazione e alla fine trovate circa 250 ricette di vari chef che non utilizzano oli (niente carne né pesce, pochi latticini magri, poco sale e poco zucchero).

Il dimagrimento però non è lo scopo del libro. Come spiega Ornish, il titolo doveva essere accattivante, non poteva scegliere un titolo come “Regime alimentare per prevenire e guarire infarto, angina pectoris, ictus, colesterolo, diabete ecc…” – Certo, però, che il dimagrimento è un “collateral effect” della salute.

Ah: per tutti i genitori che giustificano il sovrappeso dei propri figli:

Sebbene la tendenza all’obesità sia ereditata, deve esserci l’ambiente a farla esplodere. Per esempio, sebbene sia vero che genitori sovrappeso tendono ad avere figli sovrappeso, gli stessi genitori tendono ad avere sovrappeso anche gli animali domestici .

(traduzione libera: mia)

2 Comments

Filed under Libri & C.