Quando le sparano in testa, l’adolescente Malala è già conosciuta in Pakistan per la sua attività a favore dell’istruzione delle bambine.
Figlia di un maestro che, dal nulla, ha fondato scuole ed è diventato attivista per l’educazione femminile, si è sempre contraddistinta per la sua voglia di imparare e per la sua capacità oratoria.
Attraverso la storia di Malala, veniamo a conoscenza della storia recente del Pakistan.
Sapete che è stato costituito nel 1947 dopo la separazione dall’India, ma forse non sapete che i libri di storia sono stati scritti in modo alquanto fantasioso: la storia è stata praticamente reinventata ed è saltato fuori che il Pakistan è stato il vincitore dei tre conflitti contro l’India (quando in realtà li ha semplicemente persi).
E che dire dei libri di matematica? Per fomentare l’odio contro i russi, ecco un bel compitino da affibbiare ai bambini:
“Se ci sono dieci infedeli russi e un fedele islamico ne uccide cinque, quanti infedeli russi rimangono?”
La cosa interessante è che questi libri sono stati pagati con soldi provenienti dal governo americano, all’epoca molto presente sul territorio: ovvio, era l’epoca della guerra fredda. E per contrastare i comunisti, gli Stati Uniti hanno sostenuto la “cultura” araba (o l’interpretazione che gli americani ne davano).
Ma andiamo avanti con gli anni e arriviamo ai talebani.
Come hanno fatto a insediarsi così prepotentemente in Pakistan? Beh, non dimentichiamo che il governo pachistano era molto… ehm… distante dalla popolazione. I politici governativi si vedevano solo in periodo elettorale, facevano decine di promesse e poi, una volta eletti, sparivano e si godevano i soldi provenienti dalle tasse e dalla corruzione.
Non è dunque strano che, dopo il grande terremoto del 2005, uno dei più disastrosi della storia del paese, la popolazione si sia allontanata ancora di più dal governo centrale e abbia dato il benvenuto agli aiuti provenienti dall’islam estremista: perché, dopo il primo clamore iniziale, sia il governo centrale che i paesi stranieri hanno abbandonato il Pakistan al suo destino, mentre l’ISIS, o le sue affiliate (rebranding a gogo), erano là, ad aiutare.
Quando poi i talebani cominciano a dettar legge, Malala ha 10 anni. Spariscono la TV e la musica, il ballo viene vietato, chiudono i negozi di DVD e CD… si vieta il vaccino della poliomelite, si ingiunge alle donne di indossare il burka e si cominciano a far saltare in aria le scuole (soprattutto quelle femminili).
Ne distruggono a centinaia.
L’istruzione fa paura, ai regimi.
Si fanno proprio la cacca nei pantaloni.
Poi arrivano le flagellazioni in pubblico e gli attentati: viene uccisa anche Benazir Bhutto, l’eroina di Malala.
Malala e i suoi familiari sono costretti ad allontanarsi dalla loro valle, perché la situazione è diventata pericolosa, nonostante il governo dichiari ad un certo punto che i talebani sono stati scacciati.
Le solite dichiarazioni politiche… niente impedisce ai talebani di minacciare più volte il padre di Malala e, alla fine, di sparare in testa alla figlia e ad altre due sue amiche mentre tornavano da scuola in autobus.
E’ un evento che scuote tutto il paese, e che rischia di avere risvolti internazionali, visti gli interessi coinvolti nella lotta contro i talebani.
Malala è stata fortunata, perché la pallottola non ha perforato il cranio, ma lo ha comunque scheggiato, e le schegge hanno causato un’infiammazione, tanto che la pressione intracranica è troppo alta. Il neurochirurgo decide di asportarle una parte del cranio per far scendere la pressione.
Sapete cosa ha fatto della parte di cranio asportata? Gliel’ha messa nella pancia, per evitare infezioni (in Pakistan non avevano e non hanno molti strumenti per conservare elementi anatomici).
Quando Malala scopre di avere una parte del cranio nella pancia, è già ricoverata a Birmingham, in Inghilterra…
E’ una storia assurda: sparare a un’adolescente perché vuole studiare.
E badate bene, che Malala è una musulmana osservante: quando le capita, in Inghilterra, di vedere “Sognando Beckam”, resta sconvolta dalla ragazzina che gioca a pallone mezza nuda… ma una cosa ripete più e più volte: l’islam vuole che tutti studino. Ogni interpretazione del Corano che dica il contrario è falsa.
Da leggere. E non date mai per scontata l’istruzione.