Bella scrittura, questa della scrittrice di trentun anni scoperta dal concorso di IoScrittore, mi ricorda molto la Mazzantini, Ammaniti (che lei non nega di amare nelle varie interviste sparse per il web) e anche la Mazzucco. Forse per questo, per il fatto che anche a me piacciono molto questi autori, leggendo Il Rumore Dei Tuoi Passi mi è sembrato di vivere in un déjà-vu, ma alla fine non mi è dispiaciuto.
La storia è ambientata nella periferia di Roma, ma la città non è mai nominata, forse perché i fatti narrati possono essere simili a quello che succede in ogni periferia degradata.
Ma al di là del valore del libro, io devo dirlo: queste storie mi innervosiscono.
Possibile che giovani in quelle condizioni non riescano a uscire dal c.d. degrado, darsi una smossa, aiutare gli altri ad venirne fuori…? Capisco la cultura che ti circonda, ma dove è finito il libero arbitrio? Ragazzi che si parlano a forza di sberle anche quando si vogliono bene, ignoranti emotivi, che non fanno niente dalla mattina alla sera…
Evabbè, ora la faccio semplice perché io in confronto a loro sono stata una privilegiata, mi direte voi. E’ un serpente che si morde la coda, direte voi.
Non so. Davvero, non so.