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Solo – Star Wars

Boh. Non capirò mai la vera ragione della popolarità di Star Wars. Continuo a guardare i nuovi film che escono per vedere se ci arrivo, ma niente.

L’ultimo che ho preso è stato Solo.

Solite cose: la storiellina d’amore, l’amico o amica che ti tradisce, il personaggio mascherato che si smaschera, inseguimenti spaziali, acrobazie interstellari e pugni.

Sono tutti uguali.

In questo prequel si spiega perché Han Solo si fa chiamare Solo (motivazione alquanto scontata), come diventa capitano della Millennium Falcon e come incontra Chewbecca.

Il film inizia con Han Solo che sta scappando perché si è impossessato di una dose di un preziosissimo combustibile: lo porta alla sua ragazza e cominciano a sognare di farci i soldi per abbandonare quel pianeta criminale e iniziare una nuova vita.

Però lui riesce a scappare, mentre lei viene catturata. Lui promette che tornerà a prenderla e si arruola. Dopo tre anni, durante una battaglia particolarmente violenta, si accoda a una piccola banda di fuorilegge. Ancora qualche inseguimento, e finalmente Han Solo reincontra la sua ex ragazza, che adesso lavora per l’Impero (e che sta con Paul Bettany, già visto come Visione in Avengers Age of Ultron e Gabriel in Legion).

Mi fermo qui, trama troppo noiosa.

Se c’è qualcosa che apprezzo, è la fantasia dell’ambientazione, i dettagli. In questo, ad esempio, a parte dei cani mastini ben fatti, mi è piaciuto un treno merci che correva sopra e sotto le rotaie. Ma a parte questo, il mondo di star wars, per quanto lontano nel tempo e nello spazio, non fa altro che riproporre pregi e difetti del nostro mondo (feste, criminalità, cibo, rapporti interpersonali…): insomma, è fantascienza? Vogliamo usare un po’ più fantasia e un po’ più scienza?

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Intelligenza sociale ed emotiva, Daniel Goleman (a cura di), Erickson

Ho appena finito il libro, e un secondo post è d’obbligo.

Chiariamo che questo della Erickson non è “Intelligenza emotiva”, ma si tratta proprio di un altro libro, stavolta a cura di Goleman (cioè l’autore non è solo Goleman): la precisazione è diventata necessaria in seguito a della confusione che si è creata col mio primo post (è perché non trovo un’immagine decente della copertina di questo saggio? Boh…)

Mi resta da parlare delle ultime due conversazioni.
La prima tra Goleman e Naomi Wolf in merito alla leadership femminile. Sentite qua:

Specialmente le donne bianche di ceto medio o medio alto – infatti è un fenomeno squisitamente culturale – pensano che il loro compito sia essere concilianti, ricevere colpetti sul capo, non contraddire, non sfidare – certamente non contrapporsi – e quando qualcuno esprime disapprovazione nei loro confronti, provano un dolore quasi fisico, stanno male.

La Wolf ha co-fondato un’organizzazione che insegna… la leadership alle donne? Forse no è questo il termine giusto. Perché i programmi sono molto vari. Ma una delle fondamenta è l’autoconsapevolezza (con tanto di sedute di meditazione). Un’altra è buttare le donne nelle situazioni che temono di più: della serie ‘o impari a nuotare o anneghi’. Ovviamente non annega nessuno…

Ho trovato ancora più interessante il colloquio tra Goleman e George Lucas. Questo famosissimo regista e produttore ha fondato un’associazione che si occupa di educazione. Senza fini di lucro!
Edutopia (www.edutopia.org) vuole portare l’alta tecnologia nell’insegnamento. Insegnare: ma in che modo? A compartimenti stagni, italiano dalle 8 alle 9, matematica dalle 9 alle 10? Ogni studente responsabile per quante tabelline impara a memoria?

No.
Nella concezione di Lucas, bisogna studiare a progetto: cioè si parte da un progetto concreto che stimoli la curiosità dei ragazzi e li spinga a cercarsi le informazioni da soli. Se si deve costruire una casa, bisogna raccogliere informazioni ingegneristiche, matematiche, ma anche… sulla propagazione del suono (se si vuole inserire un bell’impianto stereo in una stanza), sulla termodinamica (se si vuole che la temperatura sia decente in tutte le stagioni), ma anche sulla situazione del mercato (se si vuole venderla a buon prezzo) o sulla geografia (per capire quale è il terreno giusto).

Bè, per me questa è una rivelazione.
Concretezza, curiosità, raccolta autonoma delle informazioni e scrematura in base alla loro attendibilità, lavoro di gruppo: praticamente un’anticipazione del mondo del lavoro.

Non solo: e l’insegnamento della filosofia attraverso Star Wars e South Park?

Lucas, sei un genio.

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