Ah, che belli questi librettini brevi ed intensi… Ogni riga di Malamud va letta e riletta e appuntata da qualche parte come promemoria perenne.
Malamud deve essere uno scrittore interessante, e non mancherò di leggere qualcosa di suo, ma complimenti anche a Francesco Longo che ha estrapolato queste perle di saggezza da tutta la produzione saggistica, dalle interviste e dalle lezioni di scrittura di Malamud, e le ha poi raggruppate in blocchi tematici:
- La vocazione. Davanti al foglio bianco
- Manuale di scrittura
- Elogio dell’immaginazione
- Moralità della scrittura
- Contro i vizi
- Il racconto e la poesia
- Scrivere la propria vita
- Scrivere l’ebraismo
- Simboli, significati, letture
I consigli di Malamud sono da prendere come tutti gli altri consigli sulla scrittura: ognuno deve adattarli a sé. Per esempio, questo scrittore ammette di aver assolutamente bisogno di una scaletta prima di iniziare a scrivere e lo consiglia a tutti. Ma, solo per fare un esempio, Murakami inizia a scrivere senza scalette e poi vede come va…
Credo che questo libretto sia utile soprattutto per la dose di fiducia che ti dà; quando ad esempio ti dice “Mi dispero nel rileggere quasi tutte le prime stesure” oppure “occorre essere pazienti con quello che ci si aspetta che diventi una volta completata”, capisci che la fase del “ho scritto una ciofeca” la attraversano anche gli scrittori famosi!
Sono più di vent’anni che scrivo e certe volte, per una ragione o per l’altra, mi va così male che mi passa la voglia di continuare. Ma allora non faccio altro che riposarmi un po’ e poi passo a un altro racconto.
E poi mi piace molto la sua concezione della scrittura come mezzo per capire se stessi. Non si scrive per il mercato! Insomma, niente è obbligatorio per lo scrittore, tranne che scrivere bene, e se scrivi bene, anche se magari non diventerai miliardario, potrai mangiare con le parole.
Da leggere.