1. Do you consider yourself a mood reader?
Un pochino sì, sicuramente più di qualche anno fa. Una volta sceglievo i titoli in base all’argomento o all’autore, era una scelta molto razionale: adesso, alla soglia dei cinquanta, voglio concedermi il diritto di sentirmi bene. Posso scegliere un romanzo d’avventura se sono annoiata, un saggio sul giornalismo d’annata se mi sento inutile, o un libro di Auster se ho voglia di scervellarmi. Credo però che le emozioni giochino sempre il loro ruolo, anche se magari si tratta solo del colore della copertina.
2. Do you set TBR lists and do you stick to them?
Assolutamente no. Mi chiedo quale libro leggere appena ho finito di leggere il precedente, e decido in base alla sensazione del momento. Una TBR mi farebbe sentire come in ufficio, con una lista di compiti da svolgere, e io leggo per piacere, non ho bisogno di altri obblighi.
3. Do books affect you emotionally?
Sì, ma per breve tempo. E contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, ad influenzarmi emozionalmente non sono i romanzi, ma certi saggi che mi fanno scoprire aspetti della realtà a cui non avevo fatto attenzione prima. Certe autobiografie, per esempio, mi ricordano che c’è gente normale, là fuori, che è partita con meno opportunità di me ed è arrivata più in alto di me, o che ha avuto il coraggio di vivere una vita fuori binario.

4. When you’re feeling sad, what do you read? (Or do you not read when sad?)
Non mi capita spesso di essere triste. Demotivata, a volte; senza prospettive, a volte; ma perché io sia triste, devono succedermi cose molto brutte. E in questi casi, di solito non leggo. Cerco di muovermi, uscire, correre sul tapis roulant. La tristezza non posso combatterla con un libro triste, perché la rafforzerei, e non posso combatterla con un libro comico, perché… non mi fanno ridere. Solo le persone possono farmi ridere, ho bisogno di osservare la mimica e sentire il tono della voce.
5. Most often, do you use reading to escape, to learn, or to critically reflect?
Dipende dal momento. Quando fuori dalla porta succedono eventi di portata mondiale, come una pandemia o una guerra, cerco di informarmi (perché di solito sono sempre molto ignorante, non ho la TV, non seguo i dibattiti, non guardo TG). La fuga dalla realtà tout court mi fa sentire in colpa, dunque cerco libri scritti bene ma che mi permettano comunque di pensare, o di riflettere, più in generale, sulla natura umana.

6. What is a book that made you laugh out loud?
Non ci sono libri che mi fanno ridere a crepapelle, ma alcuni mi fanno sorridere. Quello che sto leggendo adesso, ad esempio: “Mercanti di verità”, di Jill Abramson. Stava analizzando come gli algoritmi sono stati importanti per la diffusione dei siti di informazione online, ma ci sono temi dai quali non si può prescindere, perché tutti li seguono. Quale è uno di questi temi? I gatti. “Un concetto fin troppo ovvio, impossibile da ignorare”.

7. What is a book that has made you cry? Or, if you don’t cry, one that really moved you?
Così come un libro non mi fa ridere, allo stesso modo non posso piangere leggendo. Ma alcuni mi commuovono. Il libro del dottor Michihiko Hachiya, ad esempio, che ha raccontato la sua esperienza di sopravvissuto al bombardamento atomico di Hiroshima. Scritto con uno stile lineare (o almeno così sembra nella traduzione italiana), parla di sentimenti semplici, eppure universali.

8. What is a book that you didn’t even know how you felt about?
Ce ne sono diversi, di solito sono i best sellers italiani pluripremiati. Creano troppe aspettative.

9. Are you more likely to read on a sunny day or a cloudy day?
Che piove o che ci sia il sole, devo farmi la mia dose quotidiana di lettura, altrimenti a fine giornata sono nervosa. Se poi, in periodi particolari, non riesco a leggere per più di un giorno di fila, apriti cielo… ve lo do io il ciclo!
10. Do you usually “set the mood” when you read? Music, lights, smells, etc?
No. Posso leggere in una stanza da sola o nella sala d’aspetto di un medico o in treno o su un lettino in spiaggia. E’ il libro che definisce il mood.
11. Can you leap from book to book or do you need buffer time between them?
Non posso lasciar passare del tempo tra un libro e l’altro, ce ne sono troppi da leggere! Appena ne ho finito uno, metto la data e la firma, e mi fiondo davanti alla libreria a scegliere il successivo.