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L’antidoto allo stress

Cito sempre dal libro della Ealy.

Quando chiedo alle donne delle loro esperienze di burnout e che cosa fanno per evitarle, ottengo sempre risposte molto simili. Le donne spesso mi riferiscono che fare troppe cose contemporaneamente, esaurirsi e prestare eccessiva attenzione al lavoro, alla programmazione e organizzazione sottrae loro energie creative. Una soluzione che di solito si consiglia è quella di dedicare più tempo a rilassarsi e riequilibrarsi. La ballerina Mary Ann Brehm dichiara: “Cerco di imporre alle mie attività un ritmo che corrisponda alla mia necessità di un equilibrio tra attività, riposo e tempo per integrare, cioé meditare su ciò che dà sapore alla vita, godendomi il riconoscimento per un’attività creativa che ho svolto e per qualcosa che sono riusciva a realizzare prima di gettarmi a capofitto in un’altra avventura”. Analogamente, Andreaq Gold, direttrice di un ufficio di pubbliche relazioni, dice di aver bisogno di “fare tutto con moderazione, equilibrando il fisoco, la mente, le emozioni e lo spirito”.

Essere creative in tutti i settori della nostra vita contribuisce alla nostra salute e ci permette di diventare un canale costante di energia creativa. In questa maniera lo stress non può aumentare. I doveri diventano progetti che stimolano la nostra espressione creativa. I compiti di routine ci danno il tempo di riflettere sui vari modi per risolvere problemi più complessi. E in tal modo gravitiamo verso il lavoro e la carriera che richiedono la nostra energia ma ci consentono anche di esprimerci creativamente. In questa situazione non corriamo il rischio di un burnout.

(…) Leggere i giornali o guardare i telegiornali èp una fonte primaria di negatività. Guidare spesso nel traffico congestionato stimola il passaggio di negatività da un guidatore all’altro. Le persone infelici, depresse e arrabbiate possono scaricare la loro energia negativa su di noi che, inconsapevolmente, l’assumiamo come nostra. Il nostro stress aumenta, ci avviciniamo al burnout e ci allontaniamo dall’essere creative. (…) Le donne mi riferiscono continuamente che la loro creatività viene soffocata da due fattori principali: lo stress e il contaggo con persone negative  e critiche.

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La creatività femminile

La forza dell'immaginazione, Ealy C. Diane

Non ho ancora finito di leggerlo, ma certe note le posso condividere fin da ora.
E’ un libro molto “americano” quando ci sprona a visualizzazioni, meditazioni, yoga, riflessioni, respirazione… e soprattutto lo trovo americano (leggi: facilitone) nella sua ingenuità per cui, se una donna diventa creativa, automaticamente incrementa il livello di creatività anche in quelli che la frequentano. Qua siamo nel mondo degli angeli!
Uno dei punti principali che mi sono rimasti impressi, tuttavia, è che la donna, abituata com’è a reprimere la propria creatività per dedicarsi agli altri (siamo sicuri?), quando decide di regalarsi del tempo, si sente in colpa. Ma se non lo fa, l’energia creativa è destinata a incanalarsi per altre vie, specialmente patologiche (depressione, nervosismo, insoddisfazione…). Dunque prima di tutto bisogna liberarsi di questo senso di colpa, e poi trovare il coraggio di imporre (verbo forte ma necessario) agli altri il nostro bisogno di SPAZI SACRI e TEMPI SACRI.
La donna vive in casa, non è quello il suo spazio sacro? No, perché è costretta a condividerlo con altri. Ci vuole proprio uno spazio tutto suo dove possa stare da sola (la solitudine è un’ottima amica della creatività).
Sembra che dedicandosi alla propria creatività (legatissima alle nostre passioni, tanto che non ho capito come le distingue la Ealy), la nostra vita possa cambiare.
E che cambi, dunque.

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