Boh. Non capirò mai la vera ragione della popolarità di Star Wars. Continuo a guardare i nuovi film che escono per vedere se ci arrivo, ma niente.
L’ultimo che ho preso è stato Solo.
Solite cose: la storiellina d’amore, l’amico o amica che ti tradisce, il personaggio mascherato che si smaschera, inseguimenti spaziali, acrobazie interstellari e pugni.
Sono tutti uguali.
In questo prequel si spiega perché Han Solo si fa chiamare Solo (motivazione alquanto scontata), come diventa capitano della Millennium Falcon e come incontra Chewbecca.
Il film inizia con Han Solo che sta scappando perché si è impossessato di una dose di un preziosissimo combustibile: lo porta alla sua ragazza e cominciano a sognare di farci i soldi per abbandonare quel pianeta criminale e iniziare una nuova vita.
Però lui riesce a scappare, mentre lei viene catturata. Lui promette che tornerà a prenderla e si arruola. Dopo tre anni, durante una battaglia particolarmente violenta, si accoda a una piccola banda di fuorilegge. Ancora qualche inseguimento, e finalmente Han Solo reincontra la sua ex ragazza, che adesso lavora per l’Impero (e che sta con Paul Bettany, già visto come Visione in Avengers Age of Ultron e Gabriel in Legion).
Mi fermo qui, trama troppo noiosa.
Se c’è qualcosa che apprezzo, è la fantasia dell’ambientazione, i dettagli. In questo, ad esempio, a parte dei cani mastini ben fatti, mi è piaciuto un treno merci che correva sopra e sotto le rotaie. Ma a parte questo, il mondo di star wars, per quanto lontano nel tempo e nello spazio, non fa altro che riproporre pregi e difetti del nostro mondo (feste, criminalità, cibo, rapporti interpersonali…): insomma, è fantascienza? Vogliamo usare un po’ più fantasia e un po’ più scienza?