Ecco un tipo che non potrei mai frequentare. E non perché mi faccia paura: semplicemente perché non è una bella persona (con tutte le giustificazioni che può tirare in ballo per via della sua infanzia da povero).

Il padre è sparito dall’orizzonte familiare fin da subito. La madre è scesa sempre più in basso, finendo con l’abitare in edifici destinate alla demolizione e passando da una relazione disfunzionale all’altra.
Tyson ha iniziato a frequentare brutte compagnie fin da subito e a sette anni già accompagnava gli amici a fare furtarelli per gli appartamenti. A dieci anni il primo arresto. E’ semianalfabeta e non capisce niente a scuola, così iniziano a dargli medicinali per curare presunte disfunzioni mentali/emotive.
La sua vita prende una via diversa quando va a vivere da Cus, un settantenne che si è improvvisato allenatore di box e che lo prende sotto la sua ala protettiva: gli infonde fiducia, gli dà uno scopo. Peccato, però, che, per far questo, nutre talmente tanto il suo Io che aumenta la sua già ben avviata predisposizione alla sbruffonaggine.
Tyson affronta il suo primo match da dilettante a 14 anni e si fa subito notare: da là in poi, è una sfilza di vittorie, fino a diventare il più giovane campione del mondo dei pesi massimi a vent’anni.
Se da un lato è pazzo per la boxe, si allena senza risparmiarsi, legge libri e guarda video di pugili del passato, dall’altro non sa stare al mondo.
Le donne sono un problema: le tratta come strumenti da sesso. Le palpeggia, fa commenti spregevoli, va a letto con tre o quattro donne a notte e poi le manda via a male parole. Questa è la sua modalità di comportamento, non riesce a farne a meno.
Senza parlare della sua ammirazione per uomini che lui considera “forti”, e che invece vivono solo di furti, spaccio, sfruttamento della prostituzione. Vorrebbe avere il loro carattere, cerca di imitarli.
Grazie alla boxe accumula milioni e milioni di dollari, che spende senza alcun controllo: gioielli per sé e per gli amici (a volte anche per i barboni che incontra per strada), ville stratosferiche sparse per tutti gli stati uniti (dove tutto è firmato Versace: ma proprio tutto), cocaina, stranezze varie (tra le quali, non si possono dimenticare i cuccioli di tigri e leoni), auto di lusso.
Finisce in galera per lo stupro di Desiree Washington, anche se si dichiarerà sempre innocente.
Ma sapete una cosa?
Innocente o no, gli sta bene. Prima o poi doveva trovare quella che gliela faceva pagare anche per tutte quelle che sono state maltrattate.
In prigione diventa musulmano, e dopo centinaia di pagine di parolacce e apologia di vari reati, il passaggio a parole tipo “amore universale” e “veganesimo” sa tanto di “ho finito i soldi e devo rendermi interessante per vendere il libro”.
Sì, perché nonostante i milioni guadagnati con la boxe, alla fine lui è diventato “povero”. O almeno così si definisce. Ma non so quanto obiettivo sia uno che dice
“Ero a corto di soldi, quindi vendetti sessantadue macchine”.
Tyson è insomma una persona che nasconde la sua insicurezza dietro un muro di aggressività. E’ uno che è capace di staccare un orecchio a morsi ma che non è capace di controllarsi e dire no a una bottiglia di alcool, a una notte di bagordi con sette donne o a una striscia di coca; e quando ci riesce, le ricadute sono dietro l’angolo.
Ha una sfilza di figli avuti quasi tutte da donne diverse: se non mi son persa passaggi, a volte compare il nome di un figlio e prima non ha neanche mai nominato la madre, come se fosse irrilevante…
Con tutte le giustificazioni del mondo, come faccio a farmi piacere un tipo del genere?
Ho letto la biografia perché, non avendo la TV, l’ho sempre sentito nominare, ma ne sapevo poco. E ora che l’ho letta, mi innervosisco perché…
… Non sono i soldi che mancano nel mondo. Sono solo mal distribuiti. Ma tanto, ma tanto male.