Eh, lo so, Bergonzoni lo conoscevano tutti, tranne io. Ma sabato sono andata a vedere il suo “Trascendi e sali” al teatro Pascutto.

Leggendo la locandina e il foglietto introduttivo prima che lo spettacolo iniziasse, il mio primo commento è stato: qui non si capisce niente. Cosa c’è scritto? Non potevano spiegare meglio di cosa andrà a parlare questo tizio?
E all’incomprensione, si aggiungeva il fatto che a me, di solito, i comici non piacciono (ci metto troppo tempo a capire le battute), e che mi trovavo là perché per una volta mio marito aveva mostrato interesse in qualcosa che lo facesse alzare dal divano.
Poi, quando Bergonzoni ha iniziato a parlare, ho capito perché il foglietto non spiegava nulla: semplicemente perché non si può spiegare, né riassumere.
Non chiedetemi di cosa ha parlato. Non ha raccontato una storia con un inizio, uno svolgimento e una fine.
Ha parlato come una mitraglia per un’ora e mezza toccando un numero imprecisato (ma molto alto) di argomenti di attualità (ma anche altri di valenza più a lungo termine), e lo ha fatto giocando con le parole, smitizzando miti, rovesciando modi di dire, creando legami tra termini con suoni simili, inventando storie di famiglie che non esistono ma che potrebbero esistere, citando Zaki, gli immigrati, i suoi figli, gente che non c’è ma che ci potrebbe essere…
E fin dal primo spezzone, mi è sembrato di trovarmi davanti a uno che stesse declamando una poesia.
In versi liberi. Con qualche battuta ogni tanto (quelle che sono riuscita a metabolizzare almeno). Ragionando sulle cose e facendoci ragionare.
Bergonzoni è un poeta, non è un comico. E’ uno che lavora sulle parole, che le scrive e le declama.
Le battute probabilmente ce le mette dentro perché tende a sdrammatizzare, di carattere, ma l’atteggiamento che aveva sabato sera non era quello di un comico, anche se ogni tanto gli scappava da ridere. E neanche gli argomenti erano comici. Non voleva sollevare grasse risate. Voleva farci pensare.
Mi è piaciuto. Deve essere una persona interessante anche quando non è sul palco.