Mamma mia che bel libro…
Ma non lasciatevi fuorviare dai miei giudizi: ricordatevi non mi piacciono i libri allegri, vi metto in guardia. Questo ha una bellissima storia che si dipana attraverso tre generazioni di donne, e viene raccontata da un’altra donna, Rosamund, poco prima di morire; e viene raccolta da un’altra donna ancora, Gill, che riceve l’incarico di trovare Imogen, che aveva conosciuto solo di sfuggita molti anni prima.
E’ un libro sugli effetti della mancanza di amore, e sul tentativo di dare un significato a questa mancanza. Ma non illudetevi: Coe questo significato non ce lo offre. O forse sì?
C’è un passaggio, verso la fine del libro, in cui sembra che tutto stia per tornare al suo posto, ma è solo una speranza…
Beh, io sono ottimista. Nel romanzo si dice che questo Significato è come la pioggia prima che cada: ok, ma come faccio a parlare di pioggia prima che cada, se poi non… cade??
Non posso rivelare i dettagli della storia senza rovinarvi la lettura, dirò solo che Rosamund, che parla attraverso le cassette raccolte da Gill dopo la sua morte, è un bel personaggio: poco appariscente, per niente ribelle, anche se la sua omosessualità può farlo credere; ma è una donna che ha voluto molto bene, anche senza esserne ricambiata; ingenua, per lungo tempo, ma le sue disillusioni, alla fine, le sentiamo come nostre.
Da leggere.
Un’ultima considerazione personale: ultimamente molti dei libri che leggo trattano di omosessualità. Trovo più omosessuali nella letteratura che nella vita di ogni giorno. Strano. La letteratura dovrebbe rispecchiare la realtà, no?
Allora, o ci sono molti più omosessuali di quel che vedo nell’ambiente che frequento, o la letteratura sta andando oltre, o più veloce della realtà, per dare messaggi che bisogna un po’ urlare, per farli comprendere.
O forse dovrei farmi delle domande sulle persone che frequento?