Resto qui (Marco Balzano)

Curon, Alto Adige. La lingua è il tedesco e gli abitanti vivono di pastorizia e prodotti locali. La storia è raccontata da Trina, ormai anziana, che rievoca la sua vita in un territorio conteso tra due nazioni.

Quando arrivano i fascisti, la lingua ufficiale diventa l’italiano e le viene impedito di insegnare alla scuola del paese. Incomincia così a insegnare di nascosto nei fienili, nelle cantine, in canonica, in mezzo ai prati. Poi scoppia la seconda guerra mondiale, e gli abitanti del paese, attirati dalle promesse di liberazione di Hitler, partono.

Trina e la sua famiglia decidono di restare, affrontando le ire di quelli che una volta erano amici e vicini di casa, che li considerano venduti agli italiani.

In sottofondo, la diga.

Da anni se ne parla, ma da anni i lavori sono sempre stati posticipati a un giorno che sembra non arrivare mai. Invece ad un certo punto, verso la fine degli anni Quaranta, arrivano gli operai. Scortati dai carabinieri. Curon è destinato ad essere allagato, gli abitanti rimasti saranno sfollati in cambio di un indennizzo o di una nuova abitazione.

Promesse che resteranno sulla carta.

Marco Balzano ha scelto di assumere la voce di una donna anziana che si rivolge alla figlia che ha perso: non perché sia morta, ma perché, neanche adolescente, ha scelto di andare a vivere con gli zii ricchi in Germania. Così, senza avvisare il padre e la madre, che vivranno per anni domandandosi se è ancora viva e se sta bene.

All’inizio la voce di Trina sembra troppo maschile, ma poi ci si fa l’orecchio. Svenevolezze, dopo tutto, non può permettersele una donna che ha vissuto quello che ha vissuto lei. Ci sono sentimenti forti ma attutiti da uno stile regolare, senza scossoni. Anche l’età di Trina aiuta ad ammorbidire i ricordi più aspri.

Un libro che si legge volentieri e che ci insegna un po’ di storia.

Per la cronaca, la diga è stata costruita e dal lago emerge solo il campanile, che è diventato una meta turistica e che appare in copertina.

E’ un libro sul potere e sulle masse. I singoli non possono far nulla, se la comunità di cui fanno parte non si attiva, se non si tengono occhi e orecchie aperti, se non c’è solidarietà.

4 Comments

Filed under Libri & C.

4 responses to “Resto qui (Marco Balzano)

  1. Ottimo romanzo e bella recensione. Complimenti per il bel blog. Da oggi sono un tuo lettore. Non volevo essere troppo irriverente nei commenti precedenti. Le recensioni con cui si è meno in accordo, creano più discussione;-). Saluti. Fritz

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  2. Questo romanzo non mi ha convinta del tutto. C’è una storia interessante, anzi, ce ne sono due: quella della minoranza oppressa altoatesina e quello della diga. Ma l’ho trovato freddo, come confezionato a tavolino, e non mi ha appassionata.

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