Sabato sera sono andata a mangiare una pizza al Cucumangi di Noventa di Piave (VE). Accanto al nostro tavolo c’era questo quadro:

Sotto al quadro c’è un codice IQR, che, inquadrato, fornisce una presentazione dell’opera con parole comprensibili (Ritratto di passante con sole al tramonto) nonché dell’autore, Pietro Disegna, che ho scoperto essere originario del mio paese, San Stino di Livenza.
(Scusate se poco chiara ma ho fotografato lo schermo del PC perché non riesco a scaricare la foto del quadro)
Non mi intendo molto di arte, ma mi piacciono i colori e mi piace avere la possibilità di capire quello che vedo, e i critici d’arte non aiutano in questo, arroccati come sono nel loro limbo esclusivo.
L’opera d’arte non parla da sé, soprattutto se esposta in una pizzeria, dove si va per mangiare e non per guardare quadri, per questo devo fare i complimenti a Pietro Disegna che ci ha messo la spiegazione a portata di cellulare.
L’opera d’arte deve parlare a chi la guarda, ma per comunicare serve un linguaggio condiviso: per chi, come me, è praticamente analfabeta, serve un aiutino.
Certo, la spiegazione del codice IQR non dice tutto: un quadro, un’immagine può trasmettere messaggi diversi a persone diverse, ma un minimo di story telling è un buon trampolino di lancio.
Se certi critici d’arte fossero più chiari nelle loro esposizioni, i musei sarebbero un po’ più affollati.