Di Canetti spero di leggere presto “Massa e potere”, che è la summa del suo pensiero sulla materia, ma già questo libretto ne contiene alcuni punti.

Si tratta di una raccolta di saggi che non sono omogenei tra loro ma sono legati dai due temi del titolo, appunto il potere e la sopravvivenza.
Sembra incredibile, ma questi due argomenti li ritroviamo in tutti i saggi, sia quando parla del suo ex idolo Karl Kraus, il cui potere si incarnava nelle accuse che gettava intorno a sè, quando parla del diario, di HItler e del suo architetto Speer, di Confucio e di Tolstoj.
Data la varietà dei soggetti, è inutile neanche provare a fare un riassunto, ma vi lascio solo un paio di estratti che riguardano la scrittura dei diari, visto che io ne tengo uno da quando avevo sette anni (7!).
Nel diario non si parla soltanto con se stessi: si parla anche con gli altri. Tutti i colloqui che nella realtà non si possono portare fino in fondo poiché finirebbero in atti di brutalità, tutte le parole assolute, irriguardose, spietate, che spesso sentiamo di dover dire agli altri, tutto questo si deposita nel diario.
Le astuzie e le misure precauzionali per tenere segreto un diario non saranno mai troppe. Delle serrature non c’è da fidarsi. Molto meglio le scritture cifrate. Io uso una stenografia modificata che nessuno sarebbe in grado di decifrare senza un lavoro di settimane.