Di questo romanzo mi è piaciuta la costruzione perché gli eventi sono presentati un po’ alla volta, a seconda del punto di vista di chi racconta.

E’ la storia di una famiglia canadese negli anni Sessanta. Il padre ha scoperto una miniera di minerali, grazie alla quale è sorta una piccola cittadina, ma poi una società mineraria lo ha imbrogliato e gliel’ha sottratta.
L’uomo ha ventuno figli. Matz, il primo che inizia a raccontare la storia, è l’ultimo nato e vive nell’orgoglio di appartenere a una famiglia così numerosa e conosciuta, ma quello che c’è davvero sotto lo scopriamo un po’ alla volta, man mano che si presentano gli altri fratelli.
Quando incomincia a raccontare, si trova in un albergo per un congresso di minatori: la famiglia, nel tempo si è dispersa, e quel congresso è forse l’unica occasione che hanno per incontrarsi tutti di nuovo dopo trent’anni.
Veniamo così a conoscenza della madre, che ogni notte girava per i letti a contare i figli; del padre, che passava tutto il suo tempo in cantina a studiare i suoi minerali; di Geronimo, che è diventato medico di guerra e che è sempre in giro per il mondo; di Jean D’Arc, la figlia maggiore che ha sempre cercato di controllare i fratelli minori.
Vediamo come il padre abbia scoperto una vena di minerale dopo che la miniera è stata chiusa e inizia a scavare di nascosto insieme al figlio maggiore.
Ma soprattutto sentiamo la storia delle due gemelle, Tommy e Angéle, così identiche che perfino i genitori e i fratelli non riescono a distinguerle.
La tragedia gira proprio attorno ad Angéle, la più dolce tra tutti i bambini: proprio per la sua dolcezza, viene quasi adottata da una ricca famiglia che non riesce ad avere figli. Inizia a star via durante l’estate, e poi anche durante l’anno, per entrare in una scuola privata: quando torna a casa fatica a reinserirsi, gli altri fratelli, che sono rimasti a vivere nella povertà e in mezzo all’odio dei vicini di casa, vedono il suo allontanamento quasi come un tradimento.
Ma il giorno del congresso, Tommy, la sua gemella, è sul piede di guerra e giura che… mai più prenderà il posto di Angéle.
Non dico altro altrimenti vi rovino la storia (non l’ho trovata tradotta in italiano, solo in francese e tedesco).
Se devo dare un giudizio, devo dire che verso la fine la tensione scema un poco: quando si capisce cosa è successo, e manca solo un piccolo dettaglio per mettere tutte le tessere al suo posto, quel dettaglio è un po’ debole (mi riferisco al motivo per cui Angéle compie un gesto).
Però per la maggior parte del libro la lettura è piacevole, spero che venga tradotto presto in italiano.
Grazie per la segnalazione. Spero anch’io che venga tradotto perché di suo ho letto “Piovevano uccelli” che mi è piaciuto molto.
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