L’inizio di questo romanzo giallo è fuori dal coro: l’ispettore Morse, infatti, è in vacanza, e ad occuparsi del caso sono rimasti i suoi colleghi, alle prese con un poema che è stato pubblicato sul giornale e che sembra essere stato scritto per dare degli indizi circa la scomparsa, successa un anno prima, di una ragazza svedese.
E anche lo svolgersi della trama è particolare: l’ispettore è uno che si perde nelle proprie fantasie, e spesso nel libro si trovano lettere scritte al giornale da emeriti sconosciuti che cercano di interpretare il poema sulla donzella svedese, spargendo qua e là dubbi ed indizi.
A ciò si aggiunge una fascinosa donna innamorata dell’ispettore, uno scheletro nel punto più fitto del bosco e un giro di pornografia che colpisce alcuni insospettabili.
Non posso dire altro, ma il fatto che in Italia questo giallo sia stato pubblicato da Sellerio già ci dà un’idea sulla particolarità del libro (anche se io lo ho letto nell’edizione spagnola): non è solo una questione di ricerca dell’assassino.