Wuhan – diari da una città chiusa (Fang Fang)

La scrittrice cinese Fang Fang, nata a Wuhan nel 1952, ci racconta il suo lockdown.
I temi principali sono la paura, la morte, gli haters, la difficoltà di approvvigionarsi di cibo. Ma anche i suoi rapporti con gli amici e i parenti.

E’ infatti questo uno dei punti chiave del libro: le sue relazioni sociali.
Sono rimasta sorpresa di quanto sia rimasta in contatto con i suoi ex compagni di classe, dalle elementari all’università. Certo, lei vive sola, ha bisogno di parlare con qualcuno, ma ho l’impressione che questa sia ancora una caratteristica che i cinesi riescono a mantenere viva.

Non come noi, che non conosciamo neanche i nomi del vicino di pianerottolo.

Altro elemento che mi ha sorpreso: il suo rapporto col governo.

Fang Fang è spesso bersaglio di censura, sia coi suoi libri che coi suoi post online. Lei lo sa, se ne lamenta ma non si indigna come ci indigneremmo noi. Alla fine riconosce che ciò che vale davvero, è il bene comune. Se dunque critica l’operato del governo (e lo fa!!), al di sotto delle sue parole si può trovare una fiducia di fondo.

Quanto è lontano questo atteggiamento dalle invettive dell’italiano medio!

E’ un libro che, nonostante la tristezza dell’argomento, inspira serenità.

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Filed under Saggi, Scrittori cinesi

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