Per capire il presente bisogna conoscere il passato; recente, se possibile.
HIV/AIDS
Alla fine degli anni Settanta, la Cina si comportò come se l’AIDS non la riguardasse, come se fosse una malattia di cui non fosse necessario preoccuparsi. Il problema AIDS in Cina è esploso negli anni Novanta. Perché?
Nella provincia dell’Henan, milioni di contadini poveri vendevano il proprio sangue per raggranellare qualche soldo. Siccome l’AIDS in Cina non “esisteva”, non esisteva neanche nessun tipo di profilassi (ad esempio, i tubicini delle trasfusioni non erano monouso).
Anche l’AIDS cinese ha avuto il suo eroe: donna, in questo caso. La dottoressa Gao Yaojie curava i malati di tasca sua, e si occupava pure degli orfani. Insignita di un paio di premi internazionali, Pechino le ha impedito di uscire dal paese per andare a ritirarli. Anzi: l’ha messa agli arresti domiciliari perché i dati sanitari erano (sono?) segreto di stato.
SARS
I primi casi di SARS si sono registrati in Cina a novembre del 2002, ma il governo ne ha informato l’OMS solo a febbraio del 2003.
L’eroe, a quel tempo, divenne il dottor Jiang Yanyong: anche lui fu insignito di un premio internazionale (il Ramon Magsaysay), ma Pechino gli impedì di lasciare il paese per andare a ritirarlo.
INFLUENZA AVIARIA (H5N1)
Vedi sopra.
Pechino considera le informazioni sanitarie come segreti di Stato. Ancora nel 2008 fece chiudere un paio di siti web che diffondevano dati sull’AIDS e l’epatite.
L’atteggiamento di Pechino, nel caso del Corona Virus, oggi, sembra più aperto, anche perché la tecnologia rende difficile molte forme di copertura.
Uno dei nemici dell’informazione, oggi, è il complottismo, e di questo, vi assicuro che non possiamo dare la colpa al governo cinese.
Proprio stamattina, una signora mi ha detto che il corona virus lo ha fatto Trump per supportare meglio la politica dei dazi.
Capito?
Signori, vi prego: sottraete a Trump il suo Piccolo Chimico.
Trump non ha il piccolo chimico: il piccolo microbiologo 🤣
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