https://grafemi.wordpress.com/2013/05/26/london-fields-un-capolavoro-di-martin-amis/
Ho scoperto oggi Martin Amis, e ogni frase è una sorpresa. Non scrive niente di prevedibile, mai una frase, né una parola che potresti indovinare mentre leggi.
E poi ti sorprende con personaggi come Zoya, guaritrice di balbuzienti, o Lev arrestato per elogio delle Americhe, quando in realtà stava parlando di un corpo di donna…
“La casa degli incontri” è una guerra dichiarata ai cliché.
Ho visto questo libro un sacco di volte, ma non ho mai letto nulla di Martin Amis. Mi hai incuriosita, lo aggiungo subito alla mia lista su Goodreads! 🙂
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E fai bene, io l’ho comprato quasi per sbaglio perché era con la biblioteca di repubblica e l’espresso, e ora che lo conosco, farò incetta!
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