David Zimmer è un professore che, in seguito alla morte della moglie e dei due figli, ha perso la voglia di vivere.
Un giorno, per caso, si ritrova a guardare un film degli anni Venti, e gli scappa una risata. Basta questo per invogliarlo a iniziare una ricerca sul protagonista di quella comica, Hector Mann, un attore che stava per salire alla ribalta di Hollywood quando, all’improvviso, è misteriosamente scomparso.
Zimmer viene contattato via lettera da Frieda Spelling, che si dice moglie di Hector Mann: gli spiega che il marito è ancora vivo e che vuole conoscerlo.
Il professore si lascerà coinvolgere dalla storia dell’ex attore, ma noi, che leggiamo il resoconto scritto undici anni dopo i fatti, restiamo sempre col dubbio se ciò che è successo è successo davvero così.
Hector Mann è morto di morte naturale, o no?
I suoi film sono stati tutti distrutti, o no?
Ciò che si vede è ciò che c’è, o c’è anche ciò che non si vede?
La verità è davvero l’unica cosa che conta?
Può esistere l’arte fine a se stessa, destinata a non esser condivisa?
Se spariscono dal mondo tutte le testimonianze della vita di Hector, allora Hector sarà davvero esistito?
Chiuso il libro mi è rimasto il sentore di non averlo capito del tutto: cosa voleva dirci Auster con questa corsa all’ultimo minuto per vedere dei film che sono stati girati allo scopo di venir distrutti per sempre?
Guardiamo alle somiglianze: Zimmer sta traducendo le Memorie di un uomo morto (Chateaubriand) e ha scritto un libro che potrà esser letto solo dopo la propria morte e Alma (la sua ragazza per otto giorni) ne ha scritto un altro che potrà pubblicare solo una volta morto Hector Mann (non faccio altro spoiler).
C’è morte ovunque, in questo libro, nel senso di morte fisica e di dimenticanza.
La morte fisica avviene per caso: un incidente aereo, una pallottola vagante, uno spintone. Non ci si può far niente.
Ma contro la dimenticanza sì, si può lottare. Coi libri, coi film con l’arte.
Di Auster, finora, ho letto solo “Alta fedeltà”, e sono interessato a leggerne altri; benché “4321”, con le recensioni che ho letto, non sembra avermi catturato abbastanza, tu con questa recensione mi hai proprio incuriosito! Buona serata! 😉
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4321 lo sto leggendo in inglese, però non mi dà lo stesso piacere della lettura in italiano. Auster scrive benissimo😙
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Alta fedeltà mi è piaciuto molto; sempre di Auster vorrei leggere Trilogia di New York
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La trilogia è forte, non perderla😁
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Non me la farò scappare, grazie del consiglio! 😉
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e Diario d’inverno
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Letto, ma un po’ deprimente…
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Ah ok, non ho voglia di deprimermi…
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Bellissimo! Adoro tutto quello che ho letto di Auster
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