Non l’ho ancora letta, me l’ha portata a casa ieri sera il mio maritino dalla Germania.
Hans Fallada è l’autore di “Ognuno muore solo”, ma qui in Italia non è molto conosciuto. Non mi meraviglio dunque se la biografia scritta da Peter Walther – che ha sfruttato diverso materiale inedito – non sia ancora uscita qui (in realtà l’Italia arriva sempre dopo con molte altre biografie, ma sorvoliamo).
Aspetto di leggere con curiosità questa storia di uno scrittore morfinomane, artista a tutto tondo, legato a doppio mandato col nazismo, opportunista e assassino che è finito in manicomio criminale.
E che ci posso fare: le storie allegre non mi piacciono.
Ancora un po’ di tempo, poi ti darò modo di leggere la mia recensione di un nuovo saggio di archeologia biblica; durante le varie sottolineature e note a margine mi sono scritto anche i riferimenti di brani biblici… buon pomeriggio! 😉
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grazie! l’ultimo saggio che stavo leggendo era di Eisenman, ma troppo dettagliato in merito ai personaggi ebraici del periodo. ho sospeso perché alla fine non ci capivo più niente, con tutti gli omonimi che c’erano…
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è un piacere! a dire il vero, contavo anche su un tuo commento; il testo è breve, e non ci sono troppe date, nomi da ricordare; magari puoi dargli un’opportunità! 😉
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Volentieri, avvisami quando esce!
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Dunque: il testo che ho recensito lo puoi trovare tranquillamente, al limite lo ordini; l’altro, quello in inglese, con copertina rigida, lo trovi direttamente su Amazon. 😉
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non conosco Eisenman, ma ho intenzione di acquistare il saggio in inglese di cui ho scritto nelle notizie sull’autore. 🙂
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