Giuro che questo è l’ultimo romanzo che leggo di Murakami. Posso leggere i suoi libri quando parla di scrittura o di corsa, ma vi prego, non appioppatemi la sua narrativa.
Semplicemente, non fa per me.
Capisco il tema del libro: la solitudine. Ogni uomo è solo, come un satellite lanciato nello spazio e destinato a ruotare all’infinito attorno al pianeta (anche se tecnicamente l’infinito temporale non esiste, per un satellite), ma si poteva esprimere lo stesso concetto con una storia più avvincente, o perlomeno con episodi meno slegati tra loro.
I romanzi dovrebbero essere composti di vicende strettamente necessarie, soprattutto quelli che vogliono lanciare un messaggio. Mi piacciono i simboli, non le casualità. Accetto che ci siano pochi personaggi, e tutti isolati, perché ci sta col tema, ma certi atteggiamenti mi lasciano perplessa. Ad esempio: Sumire sparisce come fumo. Myu allora chiama in aiuto K: ma non si capisce in cosa consista questo aiuto. K non fa nulla: passa le giornate a passeggiare, prendere il sole, ascoltare musica. Sarebbe stato più logico chiamare i genitori: il fatto che Myu non abbia scelto questa alternativa non è ben motivato.
E poi, una ragazza di 22 anni sparisce in un’isola greca: è piuttosto grave. Ma quando K arriva sull’isola, Myu, prima di spiegargli cosa è successo (e faccio notare che K è volato in Grecia senza neanche sapere che fosse sparita) lo fa mangiare, bere, camminare… solo dopo ore gli racconta tutto: con calma, eh!?!
E poi spiegatemi cosa c’entra nell’economia del romanzo l’ultima vicenda: il ragazzino, figlio dell’amante di K, che ha rubato nel supermercato.
Il libro si era sollevato un attimo quando gira attorno all’episodio surreale successo a Myu quattordici anni prima: il tema del doppio sta bene insieme al tema della solitudine. Ma tutto il resto è scollegato.
Banale. Noioso. Letto solo perché è stato scelto dal Gruppo di Lettura.
Murakami con me ha chiuso.
Non l’ho mai letto, ma a pelle non mi ha mai fatto una bella sensazione, quindi credo proprio che mi risparmierò i suoi libri… buona giornata! 🙂
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