Sotto la pelle, Michel Faber

Un romanzo di fantascienza molto psicologico ed ecologico: piacerebbe agli ambientalisti e ai… vegani!
Isserley è un’aliena che guida per le strade delle Highlands scozzesi in cerca di autostoppisti da portare ai suoi colleghi per scopi che si chiariscono man mano che si procede nella lettura.
Il suo aspetto originario è stato rivoluzionato dai chirurghi e lei convive con cicatrici, dolori e repulsione di se stessa al solo scopo di racimolare carne preziosa per l’élite del suo pianeta.

Tutto è rovesciato: noi umani per Isserley siamo animali, e loro, che camminano a quattro zampe, sono pelosi e hanno la coda (lei non più) sono gli umani.
Ma Isserley è piena di paure, solitudine, stanchezza e dubbi, come possiamo esserlo noi, persone spelacchiate e dall’equilibrio instabile.
Sotto la pelle siamo uguali.

Nonostante la provenienza aliena dei personaggi, predomina l’introspezione e la descrizione delle bellezze naturali, non è un romanzo d’azione pura, anche se gli umani rapiti vengono trattati come carne da macello (gli tagliano lingua e genitali, vengono fatti ingrassare, spezzettati, impacchettati e spediti).

Un po’ lento ma si arriva comunque alla fine. Da leggere.

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