Mongol – La vera storia di Genghis Khan

imageLa storia la scrivono i vincitori. Ma chi erano i vincitori che hanno tramandato l’immagine di Genghis Khan come mostro sanguinario? Alle elementari me lo hanno presentato così. E oggi, a trent’anni di distanza, mi ritrovo davanti al libro “I personaggi più malvagi della storia”, di Shelley Klein e Miranda Twiss (FocusStoria… davvero affidabile, come edizione), che mi ripropone questa immagine: Temugin, il futuro Genghis Khan, che uccide il fratello perchè aveva cercato di derubare la famiglia; Temugin che massacra, coi suoi eserciti, 700.000 uomini, donne e bambini.
E poi, il libro mi riporta un passo di una lettera scritta all’arcivescovo di Bordeaux:

“I loro capi si nutrono di cadaveri come se fossero pane, e lasciano agli avvoltoi soltanto le ossa… A questi cannibali vengono offerte donne vecchie e brutte perché se ne cibino durante il giorno. Quanto alle donne giovani e graziose, essi non le mangiano ma ignorando grida e pianti ne fanno scempio, costringendole a subire innumerevoli sevizie; violentano le vergini fino a far loro esalare l’anima, poi tagliano i seni, che riservano ai capi come prelibatezza, e divorano ingordamente il resto”.

Infine, mi trovo a guardare il film MONGOL, del regista russo Sergei Bodrov: e mi trovo davanti a un Tegugin piccolo che ne ha subite di cotte e di crude, che è stato malmenato, ridotto in fin di vita, gli hanno rubato la moglie, lo hanno imprigionato… e lui reagisce: girando mezza Mongolia per ritrovare la sposa che gli era stata promessa quando aveva nove anni; perdonando quello che ha cercato di ucciderlo; accettando come suoi due figli che la moglie è stata costretta a concepire con altri uomini; inserendo, come prime leggi del suo regno, il divieto di uccidere donne e bambini.

Probabilmente la verità sta nel mezzo.
Quello che mi lascia perplessa è che l’immagine che mi hanno inculcato da piccola, contrapponendo il khan mongolo ai “benefattori” europei, colti, benvestiti e, Dio liberi, religiosissimi, è una radice difficile da sradicare.
Chissà se dovrò aspettare altri quarant’anni prima di scoprire nuove facce di personaggi storici più vicini a noi. Va a vedere, che pure Hitler era un filosofo…

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