Ho appena iniziato “Adolescenti con il cuore a mille” di Nick Luxmoore (Erickson, 2012) e mi ha colpito questa frase: l’amore è una preoccupazione di tutti.
Di chi ce l’ha, e di chi non ce l’ha.
Ma mi ha colpito ancora di più il fatto che l’amore e l’odio nel cervello attivano le stesse aree (putamen e insula).
Eppure noi li consideriamo come sentimenti opposti. Oserei dire, che più una persona è immatura, e più li considera come sentimenti opposti, lasciandosi fregare da un manicheismo che millenni di storia umana non sono riusciti a sbiadire.
Infatti, dopo poche righe, trovo scritto che gli adolescenti, quasi tutti, è troppo difficile considerare le persone nella loro totalità: o sono odiose, o sono amabili. O piacciono, o non piacciono. Il mondo è diviso “a metà, tutto bianco o tutto nero, e si convincono che le persone siano totalmente amabili o totalmente detestabili”.
Trovo che molti giovani, quando hanno a che fare con i meno giovani, attivino in particolar modo il giudizio di “detestabilità”. Per partito preso.
E mi può anche andar bene, nel senso che li capisco un poco (i linguaggi sono diversi, la comprensione è difficile). Quello che mi preoccupa, è che l’adolescenza si espande su fasce d’età che con i teenagers non hanno nulla a che fare.
Da una persona di quarant’anni, o più, mi aspetterei un livello di discernimento più elevato.
Sono due sentimenti estremi ed essendo il mondo rotondo le estremità sono vicine l’una all’altra
LikeLike
E’ vero che quando si e’ piu’ giovani si tende a vedere tutto o in bianco o in nero. Le sfumature di grigio appaiono come cresciamo, e ci rendiamo conto che anche noi non siamo perfetti, sempre simpatici, cool, super dinamici, ecc. Forse e’ li’ che iniziamo a realizzare che tutto non e’ bianco o nero, visto che anche noi presentiamo le stesse sfumature, e questo dovrebbe essere il momento in cui concediamo anche agli altri di non essere semplicemente detestabili, o fantastici, ma in qualche modo di occupare una posizione tra questi opposti,
Se poi a 40 anni ancora non hai capito la distinzione, ahime’, allora sei ancora un teenager e hai parecchia strada da fare…
LikeLike
sono daccordissimo con Martina !
LikeLike