La prefazione di Magris mi aveva incuriosito quando diceva che Musil è uno degli scrittori che più dimostrano che dovere della letteratura è la Verità. E poi invogliava a leggere dicendo che in questi racconti si descriveva l’incompletezza dell’uomo, il suo essere curva alla ricerca eterna del cerchio. Poi però la lettura, una volta entrata nel vivo, è diventata di un pesante…. Ma di un pesante… illeggibile.