la migliore biografia su Guareschi letta fino ad oggi. Buon inquadramento storico e culturale! E soprattutto, il cattolicesimo di Giovannino rimane sullo sfondo, non viene sbandierato ad ogni pagina: informa tutta la sua opera ma non la limita.
Conti almeno accenna al figlio naturale di Guareschi, cosa che altri biografi hanno proprio taciuto (per la verità darà del filo da torcere anche a me, perchè non so come inquadrarlo nel saggio…). Guareschi umorista, ma anche uomo che ha le sue crisi e le sue depressioni, i suoi momenti di coraggio e i suoi momenti di uniformismo (penso alle vignette su ebrei e “negri”: allora non del tutto riprovevoli e anzi incentivate dalle veline fasciste, oggi sarebbero più criticabili, perchè la sensibilità è cambiata).
Ne è uscita una figura contraddittoria. Attenzione: la contraddizione non è da considerare nel senso negativo! Brutto vizio quello di considerarlo sempre un difetto. Tutti siamo contraddittori. Se fossimo tutti d’un pezzo al 100%, saremmo automi. La libertà sfuma nella contraddizione, altrimenti dotiamoci di un chip e lasciamo fare al programmatore.
E poi, la libertà di espressione, di registri stilistici, la contraddittorietà degli stati d’animo, la risata che si contrappone al tragico, sono tutti aspetti della tattica umoristica.